“ La soluzione dei grandi e piccoli problemi da risolvere per la Città eterna impone di adottare un modello organizzativo, da tempo adottato nelle aziende private, che possa coniugare la capacità di assumere decisioni operative con la relativa responsabilità in modo che venga valorizzato chi in base ai risultati ha risolto il problema o le questioni poste dagli utenti e chi non è risultato idoneo venga spostato ad altre mansioni e se l’incapacità dovesse persistere venga licenziato.
Il posto fisso e lo stipendio assicurato non possono essere un alibi per aumentare l’inefficienza e l’assenza di produttività nell’ambito del lavoro pubblico.
Tanto che tale modello operativo deve valere anche per i magistrati la cui capacità di decisione è massima per le condizioni di vita dell’intera comunità.
Tutelare figli e genitori concerne la conservazione della specie umana, il mito del bambino, la sacralità della madre, la Grande Madre per dirla con C.G. Jung, Conceptio Homini, l’Annunciazione. “Figli d’Italia Bambini nel Mondo” indica Roma la “Città dei Bambini” e il candidato a Sindaco Carlo Priolo si impegna ad adottare in ogni opportuna attività ed in ogni intervento programmato dalla Giunta capitolina la formula “amatevi gli uni con gli altri non c’è altra possibilità” in modo che gli abitanti di Roma possano sentire di appartenere alla comunità romana così si potranno attenuare i conflitti e ridurre la violenza che insanguina le strade di Roma. E’ quanto dichiara in una nota l’avvocato, giornalista, Carlo Priolo candidato a Sindaco di Roma Capitale per la lista “figli d’Italia bambini nel mondo”.