Figli d’Italia, bambini nel mondo” una nuova lista civica in nome dei bambini e per i bambini, candidato sindaco l’avvocato Carlo Priolo e capolista Giada Giunti. La storia drammatica del figlio di Giada Giunti allontanato dalla sua mamma con l’accusa di essere “simbiotica” ha commosso l’avvocato Priolo che ha deciso di candidarsi a sindaco di Roma. Ha colpito Priolo anche una frase del piccolo che all’età di 10 anni ha affermato “gli adulti non hanno mai risolto un problema” riferendosi alle figure istituzionali. Priolo è sceso in campo ed ha promesso di lottare per il figlio di Giada e gli altri bambini che hanno vissuto e vivono lo stesso dramma.
La lista si chiama Figli d’Italia, bambini nel mondo. “Come avvocato – spiega – mi batto da anni contro le sottrazioni dei bambini ai genitori, specie alle madri: un fenomeno in cui sono coinvolte varie figure e che muove enormi affari.
Sostengo con forza che lo Stato, men che meno un magistrato che conosce solo le procedure, non può entrare nella dimensione degli affetti.
Candidandomi voglio sensibilizzare cittadine e cittadini, ricordando che la cura, l’attenzione verso il bambino, soprattutto nei primi anni di vita, è decisiva per creare un adulto che sia capace di sviluppare la sua appartenenza alla collettività: senza questo la società non può funzionare e se la giustizia non funziona va anche peggio, come dimostra il Far West che si trova per le strade di Roma. Per queste ragioni, al centro del mio simbolo ci sono due fiori disegnati da un bimbo”.
Beethoveen “io non riconosco nessun altro segno di superiorità nell’uomo che non sia la gentilezza”.
Carlo Priolo “se un bambino piange di dolore vuol dire che gli adulti sono incapaci. Se un bambino trema di paura vuol dire che gli adulti non sono in grado di proteggerlo. Se un bambino non ha né acqua né pane vuol dire che gli adulti sono egoisti, famelici.
Se un adulto regredisce a comportamenti infantili vuol dire che da bambino ha conosciuto l’esperienza dell’infelicità. Una ragazza viveva negli agi, circondata dalla cura e dalle attenzioni dei suoi cari, ma è morta di anoressia.
Se sarà, Roma risorgerà con maggiore splendore del tempo passato, esporteremo il nostro modello nel mondo. Roma sarà la città dei bambini di tutto il mondo.
Giada Giunti, capolista di Figli d’Italia, bambini nel mondo, mamma coraggio che si batte da anni per riavere suo figlio e lotta con tutte le altre mamme a cui sono stati illecitamente sottratti i figli.
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La vicenda di Giada Giunti è iniziata a febbraio del 2010 quando ha lasciato il suo ex marito che le ha riferito” ti uccido, ti ammazzo ti tolgo su tutto, ti faccio vivere l’inferno, ma soprattutto non ti faccio vedere mai più tuo figlio”, ben consapevole che mamma Giada vive proprio per suo figlio. L’ex marito ha chiesto addirittura il collocamento in casa famiglia per il proprio figlio pur di allontanarlo all’ex moglie, e così sono entrati in questo sistema di affidi illeciti di cui sono vittime soprattutto le mamme, 60.000 bambini in tutta Italia.
Il piccolo è stato prelevato a scuola da 8 persone, di cui 5 agenti dell’anticrimine, che dopo tre ore di pianti in cui il piccolo chiedeva di chiamare la mamma e faceva presente che non potevano utilizzare violenza contro un bambino, l’hanno alzato di peso, due l’hanno tenuto per le braccia, uno per le gambe, l’hanno trascinato per i corridoi della scuola, messo in una macchina di servizio e collocato in una casa famiglia dove ha vissuto l’inferno per 7 mesi. Successivamente sulla base delle relazioni del servizio sociale è stato affidato proprio al padre, diagnosticato peraltro violento e pericoloso dalle stesse consulenti dei giudici tramite perizie tecniche, un padre di cui il piccolo è terrorizzato. Ad oggi Giada Giunti ha speso circa 350 mila euro e condannata al pagamento di 135 mila euro di spese processuali.
Giada Giunti ha accettato di essere capolista della lista civica “Figli d’Italia, bambini nel mondo” proprio perché ha subito la rapina di suo figlio e conosce il sistema degli allontanamenti, un modus operandi ben strutturato in tutta Italia. A questi bambini viene rovinata una intera adolescenza ed anche la vita per inescusabili errori volontari e non.
Si batterà, spiega a Paeseroma, per i bambini, in nome dei bambini, per dare voce al loro dolore quando vengono strappati dall’amore materno e dai genitori senza il rispetto delle normative.
Peraltro, la stessa scienza neurologica afferma che il figlio allontanato dalla madre subisce un danno irreparabile che dura per tutta la vita e può ” far deragliare il cervello”. Tutta la scienza è dalla parte dei bambini, come pure le normative che, purtroppo il più delle volte non vengono rispettate.
E’ inconcepibile che ancora oggi vengano redatte relazioni dai servizi sociali, da educatori, CTU, CTP, tutori, curatori speciali che non solo non rispecchiano la realtà, ma negano la violenza familiare soprattutto verso i bambini, violano le normative di riferimento ed utilizzano la nota PAS (sindrome di alienazione parentale) per allontanare madri e figli.
“Serve un vero ed intenso controllo dell’operato dei servizi sociali e di tutte le figure professionali che vengono nominate dai giudici, spiega l’avvocato Priolo, facendo presente che tra le competenze del Sindaco della città c’è l’ordine pubblico ed il controllo effettivo di tutti i servizi erogati ai cittadini da parte di qualsiasi ente.
Il sindaco amministra i servizi sociali, è il primo responsabile dei SS ed essendo un potere amministrativo non può prendere ordini da parte del potere giudiziario, attraverso il giudice, salvo che il giudice emetta un ordine specifico che il Sindaco può impugnare davanti al TAR. Il sindaco, può bloccare i sequestri coatti ed aprire un contenzioso istituzionale.
L’avvocato Priolo da anni si è distinto per la lotta per la liberazione dei bambini e porre termine a questo dramma del secolo. E’ determinato ad aiutare questi piccoli ed innocenti bambini e le loro mamme.
Francesca Romana Cristicini