Roma – Non si arrestano le minacce di colate di cemento in VI Municipio, che anzi si fanno sempre più concrete. La mini città più densamente popolata della capitale rischia di vedere cancellati buona parte dei 143 ettari di agro romano che ancora “resistono” al cemento. In un territorio avaro di spazi pubblici, verde e servizi la previsione di ben 3000 appartamenti e 10000 abitanti porterebbe al collasso definitivo del sistema abitativo.
“Il centro-destra ha gettato la maschera” – afferma l’Assessore ai Lavori Pubblici Stefano Veglianti, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL). “SEL chiama alla mobilitazione tutti i cittadini e partiti per sventare quello che si profila come un vero crimine nei confronti di una delle aree verdi della città, ricca di presenze archeologiche nonché importante corridoio ambientale che rompe i tessuti edilizi disordinati costruiti negli anni ‘60-70”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a una serie di atti di definanziamento e tagli che hanno visto anche l’interruzione di opere di riqualificazione urbana. Le alluvioni dell’autunno scorso, in particolare quella del 20 ottobre, hanno dimostrato che è necessario apportare interventi strutturali seri alle reti delle infrastrutture che già attualmente non reggono il peso abitativo attuale. In poche parole, la proposta di SEL è questa: in una città con sempre più case costruite che rimangono vuote per l’impossibilità di acquistarle e con un flusso di persone che tendono a spostarsi sempre più ai margini e in periferia, ciò di cui il territorio ha bisogno è la riqualificazione degli spazi esistenti perché essi possano essere fruibili dagli abitanti. Dal territorio e dai comitati sorgono con forza alternative che vanno prese in considerazione e portate avanti, come l’idea di realizzarvi un ecomuseo.
“Il centro-sinistra è chiamato alla prova del tentativo di cementificazione – afferma Daniele Leppe coordinatore di SEL VI Municipio – chiediamo a tutti i partiti di centro-sinistra, senza se e senza ma, di respingere con forza questo ignobile tentativo. Il centro-sinistra può, attraverso queste battaglie, promuovere un’altra idea di sviluppo della città che guarda alla qualità della vita dei cittadini, a partire dalla difesa delle residue aree verdi, per poi riconvertire l’intero sistema produttivo, finora egemonizzato dalla rendita fondiaria dei suoli, promovendo la sostenibilità ambientale urbana, demolendo o rigenerando i tessuti edilizi che deturpano la bellezza di Roma”. Alessia Forgione