“Illegittima, insostenibile, insopportabile. Non può essere definita altrimenti la riapertura della discarica di Albano, ordinata da Virginia Raggi in qualità di Sindaco della Città Metropolitana
Per questa ragione ho depositato un esposto presso la procura di Roma. I rilievi di Arpa, portati avanti prima e dopo i conferimenti dei rifiuti nella discarica, dipingono una situazione allarmante: la discarica non doveva né poteva essere riaperta, a mio giudizio
E oggi è necessario andare verso la chiusura dell’impianto e successivamente puntare alla bonifica e riqualificazione. Tutti hanno le loro responsabilità, ma soprattutto ancora strumenti per puntare alla necessaria tutela
La Regione può ancora prendere iniziative di adeguamento all’ordinanza Raggi, che non possono che concludersi con la chiusura. I Comuni farebbero bene a pensare ad altre misure, dopo i ricorsi al Tar – tutti respinti – e chiedendo tra le altre cose di riaprire la discarica di Malagrotta
Un’indebita forzatura, che rischiava di avvantaggiare soggetti economici privati e quasi-monopolista, la cui gestione mi risulta palesemente alla base del fallimento del sistema dei rifiuti nella nostra regione
Eventualmente i Comuni avrebbero potuto richiedere l’applicazione della legge regionale a mia prima firma sulle Aree a Rischio Ambientale, oppure emettere loro ordinanze vista la preoccupante situazione ambientale (la discarica di Guidonia fu chiusa così anni fa)
Sottopongo alla magistratura l’eventuale configurazione di un danno ambientale che, qualora accertato, sarebbe giusto producesse non solo le responsabilità ma anche i provvedimenti a tutela di una Cittadinanza violentata: quella che vive nei pressi del sito di Roncigliano”
Così in un comunicato il Consigliere Marco Cacciatore di Europa Verde, Presidente Commissione X Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti Regione Lazio.
Gaetano Massara