Al “Blackout Rockclub“, storico locale dark e di musica rock e new wave della Capitale, nel contesto di “Esoteryka“, la rassegna annuale di editoria ed oggettistica su temi esoterici, occultistici e “new-age” organizzata dall’associazione “Italia esoterica” e da altri operatori del settore, s’è tenuto ultimamente lo spettacolo “Un grido d’amore è una lezione di vita“, di Giacomo Ricci, autore, regista e interprete teatrale (già collaboratore di Carmelo Bene, e autore di varie pieces teatrali su temi d’impegno civile e sociale, dalla lotta alla droga ai problemi della coppia).
Diversi, e di vario contesto culturale, i brani recitati dal maestro Ricci: dallo storico monologo shakespeariano di Marcantonio dinanzi al cadavere di Cesare a “Questo amore”, di Prevert; dal “Cyrano” di Rostand alla sempre attuale “Livella”, del grande Totò. Sino a Garcia Lorca, Lorenzo de’ Medici e a un altro monologo, tratto dal dramma “Nerone (autodifesa di un mostro)“, dello stesso Ricci. Monologo in cui il controverso imperatore romano, rivalutato negli ultimi decenni dalla storiografia piu’ attenta (che ha saputo far piazza pulita delle incredibili accuse lanciategli contro nei secoli, incendio di Roma in primo luogo), poco prima di suicidarsi, nel giugno del 68 d. C., rivive angosciosamente gli anni del suo principato.
Alla recita dei testi s’è affiancata la sapiente esecuzione di musiche classiche e moderne ( sino al “Caruso” di Lucio Dalla e a “Writing’s on the wall”, la canzone scritta da Sam Smith per “Spectre”, ultimo film della serie James Bond): suonate dal maestro Luigi Fratini ( Maestro Nibis, chitarra classica)e dal Maestro Concezio Colandrea ( clarinetto).Bravissima la cantante italo-americana Atha ( nome simbolicamente riecheggiante il personaggio della Fata). Regìa dello stesso Giacomo Ricci, con aiutoregista Patrizia Torlonia; tecnico musica e luci, Nicola De Santis, scene e costumi di Clementina Carosi.
di Fabrizio Federici