Roma – Il sogno di tutti i bambini che amano il calcio è indossare un giorno la maglia della Nazionale del proprio Paese e giocare il campionato del mondo. Per qualche ora lo hanno accarezzato i ragazzi dei servizi di Salute mentale della Regione Lazio, che hanno preso parte alle selezioni ufficiali per entrare nella rosa della Nazionale ‘Crazy for football’. Sul campo del circolo sportivo capitolino ‘Il Faro’, in via Arcangelo Ilvento, si sono presentati in 16 per dare un calcio al pallone e uno allo stigma. L’iniziativa, organizzata da ECOS con il supporto della Regione Lazio, ha l’obiettivo di promuovere il diritto allo sport delle persone con problemi di salute mentale. “Si tratta di favorire l’attività fisica strutturata nei centri di salute mentale- ha dichiarato Santo Rullo, medico psichiatra, ideatore del progetto ‘Crazy For Football’- e di combattere lo stigma, che spesso è il peggior nemico di questi ragazzi portandoli a nascondersi e a non avere le cure adeguate”. I ragazzi che hanno risposto alla convocazione si chiamano Ivan, Michele, Luca e Stefano solo per citarne alcuni. Vengono non solo da Roma ma da altre città del Lazio. L’uno diverso dall’altro ma uniti dall’amore per lo sport e dal desiderio di far parte del gruppo azzurro di calcio a 5. Emozionati nel momento in cui hanno ricevuto la maglia d’allenamento di questa giornata memorabile, una volta scesi sul terreno di gioco si sono dedicati completamente ad esercizi, corse, scatti, sotto la supervisione di due tecnici federali: il preparatore dei portieri, Riccardo Budoni, per lui anche un passato in serie A, ed il Commissario Tecnico, Enrico Zanchini. Il ct si è detto estremamente soddisfatto di quanto visto in campo ma non sorpreso, “perché- ha dichiarato- ormai sono già un paio di anni che i servizi di salute mentale fanno una preselezione di alto livello. Ce ne sono tre, quattro veramente interessanti ma tutti sono forti, tutti sanno giocare a calcio e tutti hanno tanta grinta e voglia di fare bene”. Importante non lasciare soli questi ragazzi.
Chi ha sempre dato ampia visibilità alle iniziative di ‘Crazy For Football’ è certamente la Rai, in particolare ‘Rai per il Sociale’, presente sul campo con Sandro Fioravanti, la voce delle paralimpiadi, che ha sottolineato l’impegno di ‘Rai per il sociale’ che ha concesso il patrocinio al progetto. “In ogni caso- ha spiegato- sono elementi fondanti, perché fare sport significa giocare, divertirsi, acquisire nuovamente una motivazione per alzarsi dal letto la mattina, per riuscire a vivere in maniera piena una vita che altrimenti sarebbe magari a metà”. Alla giornata di selezione hanno assistito anche i partner internazionali di ECOS del progetto europeo EASMH, European Alliance for Sport and Mental Health, che mira a definire programmi sportivi strutturati per la riabilitazione psichiatrica per sancire definitivamente il valore terapeutico dello sport per la salute mentale.
Tra i partner presenti, Alberto Bichi della European Platform for sport innovation, Gaia Sampogna del dipartimento di psichiatria dell’Università Vanvitelli di Napoli e Melenco Ionel, preside della Facoltà dello Sport dell’Università di Costanza. Il prossimo appuntamento sarà a Bari il 6 novembre per le selezioni ufficiali della Regione Puglia, organizzate in collaborazione con la Fondazione Carlo Valente Onlus, mentre il 13 dicembre è in programma il primo raduno ufficiale post Covid, arricchito dai nuovi innesti della ‘campagna acquisti’ in corso.
Sono inoltre previste altre tappe in diverse regioni del nord Italia, poi in Sardegna e, probabilmente, in Sicilia. Il tutto per andare a conquistare nuovamente la Dream World Cup.
Al termine della giornata i 16 calciatori hanno ricevuto un attestato di partecipazione. Per alcuni di loro questo sarà davvero un bel giorno da ricordare, per altri potrebbe trasformarsi in una futura convocazione con l’Italia di calcio a 5 ‘Crazy For Football’, coronamento del proprio sogno di bambino.