Ritorna in presenza l’attività didattica della scuola in Ospedale dell’istituto comprensivo ‘Cavour’ di Catania, nell’unità ospedaliera ‘Cannizzaro’ del capoluogo etneo. “Dopo un lungo periodo condizionato dal ricorso alla Dad, con l’avvio del nuovo anno scolastico– spiega la dirigente scolastica Maria Gabriella Capodicasa- i nostri docenti ritornano in ospedale per incontrare i piccoli pazienti e garantire il diritto allo studio e il miglior servizio d’istruzione possibile”.
Il programma didattico si svolge da anni nella sezione ospedaliera della scuola secondaria di I grado che ha sede nell’ospedale ‘Cannizzaro’ e che fa capo all’istituto catanese da tempo, per garantire la continuità scolastica a tutti i minori costretti a trascorrere un periodo medio-lungo di degenza in ospedale. “Si lavora, inoltre, per ricreare momenti di normalità anche in corsia– aggiunge la docente referente del progetto Angela Arena- per far sì che gli alunni-pazienti rimangano se stessi e al passo con il percorso formativo, intrapreso insieme alla propria classe. Un obiettivo possibile da raggiungere solo grazie a un grande lavoro di squadra, con il coinvolgimento di famiglie, docenti e operatori sanitari, uniti allo scopo di favorire il recupero delle condizioni psico-fisiche del paziente minore nel più breve tempo possibile”.
I docenti ospedalieri strutturano un percorso formativo personalizzato, che tiene conto in primo luogo delle condizioni psico-fisiche del minore e dei suoi interessi e delle attività didattiche intraprese nella classe di appartenenza, con la quale è importante mantenere legami attivi grazie a contatti costanti tra docenti ospedalieri e curriculari. Il reparto di Pediatria del ‘Cannizzaro’ dispone di spazi appositi, in cui i ragazzi possono recarsi per svolgere attività in piccoli gruppi o esclusivamente in compagnia del docente. Per il minore impossibilitato a raggiungere l’aula-scuola, l’attività didattica viene svolta in stanza, nel pieno rispetto dei tempi delle terapie e in sinergica collaborazione con medici e infermieri.
“Senza dubbio, l’esperienza della Scuola in Ospedale– conclude Angela Arena- è quanto mai arricchente per gli insegnanti, sia sotto il profilo professionale che umano. È necessaria una loro costante formazione, al fine di approcciarsi a questa forma di insegnamento nel migliore dei modi e con la delicatezza e l’empatia che i ragazzi ricoverati nei vari reparti ospedalieri meritano”.