Roma – Il MID continua a battersi strenuamente per i diritti delle persone con difficoltà motorie. Il Movimento Italiano Disabili scenderà in piazza, infatti, domani mercoledì 13 alle ore 10.30 per manifestare, davanti a Palazzo Chigi (via della Colonna Antonina), a favore di un disabile vittima di gravi ingiustizie.
Dopo aver abitato per un anno e mezzo in un alloggio messo a disposizione dal Comune di Napoli, al tredicesimo piano di una palazzina con ascensore non a norma e in cui era costretto a fare anche 8 scalini per raggiungere il suo appartamento, in seguito a varie domande, gli viene concesso dalla “Giunta Jervolino” un nuovo alloggio al piano rialzato ed adattato per la “modica” cifra di circa 48.000 euro. Dopo 6 anni viene però sfrattato dalla sua abitazione e ritenuto abusivo dallo stesso Comune, “Giunta De Magistris”, perché “manca la delibera d’assegnazione”. Secondo l’indignato presidente del MID, Francesco Ferrara, la vittima di questa inaccettabile ingiustizia sarebbe stato perseguitato perché considerato “soggetto scomodo in quanto molto attivo nelle proteste a sostegno del mondo dei disabili” e spiega l’accaduto raccontando l’antefatto: “Mentre protestava per far togliere dei paletti dove nemmeno poteva passare un passeggino (figuriamoci un disabile in carrozzina), i paletti venivano posti in un largo antistante alla zona dove abita l’assessore alla legalità, ex magistrato. Evidentemente l’assessore se l’è legata al dito ed ha trovato il cavillo per punire una persona disabile che si prodiga a far rispettare i propri diritti. Ma la punizione non si limita a questo ed è aggravata da ingiurie e appellativi sgradevoli rivolti al disabile stesso, proprio come farebbe un capo clan camorrista. È una vergogna!”.
Quest’uomo da gennaio sta lottando per riavere la sua casa e ha passato giorni e notti intere nella sua auto con la moglie cardiopatica, due figli minorenni e un’anziana signora. “Tutte le interviste che ha fatto fin’ora sono state, casualmente, tagliate o non pubblicate; il ricorso al TAR è stato rispedito al mittente adducendo la non competenza, e il tribunale civile continua a prendere tempo per fissare l’udienza”, conclude Ferrara. Alessia Forgione