I signori della scienza, dopo aver detto tutto ed il contrario di tutto, non finiscono mai di stupire con le loro dichiarazioni al limite dell’umana comprensione.
“Finora i Green pass hanno funzionato, ma sono convinto che, per la stagione invernale che ci costringe più al chiuso e a contatto con gli altri, bisognerebbe rivederne la concessione limitando la libertà solo ai vaccinati e ai guariti dal Covid. Chi non è vaccinato può accedere ad alcuni luoghi o usare alcuni servizi come i trasporti a lunga percorrenza anche mostrando il tampone effettuato 48 ore prima. Sono dell’idea, invece, che il tampone sia il punto debole del sistema. Non assicura la protezione e la non trasmissione del virus, se non al 30%. Ecco perché gli accessi ai luoghi pubblici o a quelli di lavoro andrebbero limitati solo ai vaccinati con Green pass, escludendo la possibilità a chi ha un tampone valido”, questo è quanto ha detto a “Il Messagero” il super consigliere del ministero della Salute, Walter Ricciardi.
Sul fronte televisivo, invece, ci ha pensato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli il quale, ospite della trasmissione “Mezz’ora in più”, ha detto che le numerose manifestazioni dei “no green pass” sono “difficilmente comprensibili per non dire al limite dell’ingiustificabile soprattutto quando poi sfociano nelle violenze che qualche volta le hanno connotate”, aggiungendo, fortunatamente, che il lockdown per non vaccinati non è praticabile in Italia in quanto “la praticabilità sia in termini concreti e operativi, per quel che riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali, sia alquanto problematica, quindi non credo che sia una soluzione in questo momento proponibile nel nostro Paese. Ha magari un suo razionale medico, ma la misura non è considerabile”.
Ovviamente non poteva mancare all’appello il virologo moralizzatore Matteo Bassetti che, a reti unificate, invoca maggiori restrizioni alla vita sociale dei non vaccinati, proponendo che “le attività ludiche e ricreative andrebbero riservate solo ai vaccinati”. Peccato che le tante e giuste raccomandazioni su distanziamenti, mascherine e igiene che suggerisce da quasi due anni agli italiani poi, durante le sue allegre serate nei locali, si dimentichi di metterle in pratica, quasi a voler significare, come spesso ci ricordano i nostri anziani, “fai quello che il prete dice ma non fare quello che il prete fa”.
Tristano Quaglia