di Giuseppe Rigotti
Gli apocalittici invocano la danza macabra tra “disagi e contagi” nel dunque in cui sta per scaturire l’ entrata del super lasciapassare verde, strumento per lo più ovattato politicamente (
Sin qui (chiaro) che la Cattedrale sanitaria si ritrovi alla sola cremina di supervisori ed esperti pollaio rispetto al resto d’ Europa, e prova ne confuta il comportamento del primo capotribù alias Speranza, che angosciato e con le braghe del Medioevo, non perde tempo ad ingerire per omnia vaccinazione negando valide opzioni ai concittadini; posando unico fiato da vendere (per accanimento ossessivo) nella direzione di emergenza senza configurare un vero e sensato spicchio di fine, anzi guardando su col naso ammette: “Se necessario verrà prolungato fino alla primavera 2022”, così facendo da coprirsi a capriole con l’ obbligo di scaricare sull’ intero dicastero mentre dalla frase finale dell’ indagine giudiziaria (riportata su Domani da Francesca Nava) al sottoscritto ministro emerge: “Si capiscono i meccanismi di una tecnostruttura orientata all’adempimento formale degli obblighi invece che al risultato che è incaricata di perseguire”. Tra le righe la -sciatteria- dell’ operato.
Contrariamente al nostro paese invece, il Portogallo sta reagendo in maniera provvida estendendo più tamponi per tutti, ed in particolare per chi viene dall’ estero (anche se vaccinato). E allora non potevamo agire di conseguenza?
Per carità guai ad affossare il lasciapassare verde poiché parlarne equivale già a commettere un crimine; lo sa pure il senatorino a vita
Mario Monti che qualche giorno fa inaspriva annunciando
“Ci vorrebbe un dosaggio dell’ informazione meno democratica”.
Spiegandolo a parole: “allineatevi in fretta con la comunicazione altrimenti sarete zittiti”; è vietato sollevare dei “dubbi”: siete no vax, oppure (non lo dice La Scienza) e quindi non importa un’ unghia che il -totem- continui ad ergersi in maniera più
equivoca. Scottano le festività e quindi cosa si fa?
Bambini e adulti invochino sin da subito una lettera per il Natale, chiedano a “taluni esperti” di raggirare il paradosso delle restrizioni, le sciatterie che continuano ad assediarci per un pugno di inutile niente: diversante il danno è diabolico quanto un’ inqualificabile beffa mimetizzata a decisioni “costruite male” anche quando (la ragione ti bussa benché in campana e in svariate volte).
Redazione