E’ possibile che nel 2030, l’Italia possa rispettare il target stabilito del 30% per i propri consumi utilizzando le fonti rinnovabili? Se consideriamo che una direttiva europea del 2009 (2009/28/CE) stabiliva che entro il 2020, il 20% del consumo energetico dell’Unione Europea dovesse provenire da fonti rinnovabili e che all’Italia era stata data come quota il 17% e l’obiettivo è stato raggiunto, possiamo pensare che anche nel 2030 l’obiettivo sia raggiungibile.
Tra le energie alternative che possiamo sfruttare, sicuramente l’idroelettrico è da sempre la rinnovabile più rappresentata nel nostro paese, con il 40% della produzione elettrica complessiva. Anche se fra le rinnovabili è quella più “vecchia”, nel corso degli anni continuando ad innovarsi ha reso gli impianti sempre più efficienti. Giocano a suo favore il basso impatto ambientale e l’alta efficienza.
Un’altra energia dove l’acqua ne fa da padrona, ma inutilizzata è l’energia del mare, che se si riuscisse a sfruttare si potrebbero ottenere 80mila miliardi di Kwh, che rappresentano 5 volte il fabbisogno annuale di energia elettrica mondiale.
Se fino al 2007 il fotovoltaico era considerata una tecnologia sperimentale, ha scalato la sua popolarità grazie agli incentivi, fino ad arrivare a 987mila impianti installati nel 2021. L’energia fotovoltaica significa letteralmente “prodotta dalla luce” ed infatti il fotovoltaico sfrutta l’energia solare per produrre l’energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. Il sole è appunto un’energia rinnovabile in quanto inesauribile e ci rifornisce gratuitamente di energia pulita.
Oltre il sole altra fonte inesauribile può essere considerato il calore terrestre, che ancora occupa un ruolo accessorio, fermandosi a solo qualche punto percentuale. Nonostante ciò l’Italia si colloca fra i maggior produttori di energia geotermica.
Da non sottovalutare l’energia del vento, attraverso l’energia eolica. Nonostante sia un’energia in crescita, nei nostri territori le turbine eoliche lavorano circa 120 giorni l’anno in quanto il vento non è una risorsa continua. Per aumentare l’energia prodotta, necessitiamo pertanto di un aumento delle turbine.
Altra fonte che potrebbe risolvere anche il problema dei rifiuti è la bioenergia, formata da biomasse (rifiuti urbani), biogas (rifiuti, fanghi, escrementi animali, attività forestali e agricole) e bioliquidi (oli vegetali). Per quanto riguarda l’Italia, sono circa tremila gli impianti alimentati con le bionergie.
Anche se l’obiettivo 2020 è stato raggiunto dall’Italia, rimane comunque solo il punto di partenza per toccare il prossimo obiettivo, il quale può essere raggiunto solo se si applicano costantemente nuovi investimenti per la crescita del settore delle rinnovabili. In dieci anni l’obiettivo può essere, anzi deve essere raggiunto.
Agostino Fraccascia