La questione della violenza contro le donne ha una radice storica, culturale, antropologica e sociologica: è una forma della mente distorta e oggi ne siamo consapevoli. Anche questa consapevolezza è una conquista”. Così l`assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, nel suo intervento di stamattina all`anteprima della mostra `Segni. Un progetto fotografico sulla violenza sulle donne`, a Palazzo Braschi a Roma. “Ma come le cose si conquistano- ha aggiunto- si perdono anche e iniziamo a perdere proprio quando ce ne dimentichiamo”. Per Gotor, “non dobbiamo dimenticarci che le conquiste sono sempre il frutto di un conflitto, che non è una brutta parola: è la base della democrazia”. La violenza sulle donne si combatte “con l`ascolto, con reti di sostegno- ha spiegato- ma soprattutto con l`educazione delle nuove generazioni alla cultura: ma chi educa? La scuola, gli insegnanti, anche gli scout e gli oratori, il pubblico. Ma partiamo dalla famiglia: noi genitori siamo un naturale modello per i figli delle relazioni uomo- donna. È un plebiscito quotidiano”. “Certi stereotipi di genere- ha sottolineato- sono precocissimi anche nella cosiddetta `Zona Ztl di Roma`: mia figlia già da piccola tornava da scuola a quattro anni con un`idea distorta tra uomo e donna. Ma non era la maestra ad avergliela inculcata, erano alcuni suoi compagni ai quali era evidentemente stato insegnato che `l`astronauta è un lavoro da maschio`”. C`è bisogno di “promozione culturale per le nuove generazioni, in tutti i modi possibili e questa mostra- ha proseguito- aiuta a cogliere indizi concreti di comportamenti potenzialmente violenti. Anche l`arte può e deve fare la sua parte in questa battaglia culturale decisiva. Anche perché quanto più è chiaro il protagonismo delle donne nella nostra società tanto più ci saranno reazioni da parte del nostro mondo, di violenza anche non fisica, ma subdola e mascherata di gentilezza e perbenismo”. “La nostra amministrazione- ha concluso- farà la sua parte e l`attenzione alla parità di genere sarà un indirizzo costante, una bussola per l`assessorato alla Cultura”