Roma, 10 dic. – “Gli episodi di violenza e di refrattarietà alle regole penitenziarie continuano incessantemente, nel silenzio assordante del Ministero della Giustizia e del Governo”
Così Giuseppe Moretti in riferimento ai disordini scoppiati ieri nelle carceri di Frosinone e di Roma Regina Coeli. “A Frosinone- continua Moretti- in serata, alcuni detenuti si sono rifiutati di rientrare in cella dopo la ‘socialità’, hanno appiccato il fuoco, bruciando alcune suppellettili, ed un agente di Polizia Penitenziaria è stato trasportato in ospedale con l’ambulanza per sopravvenute crisi respiratorie dovute del fumo sprigionato. Nel carcere di Regina Coeli, invece, un detenuto ha preso a pugni in faccia un agente di Polizia Penitenziaria, a cui sono stati applicati 13 punti di sutura in ospedale, fatti che seguono reiterati episodi di violenza come quello che ha visto 6 poliziotti feriti di Firenze Sollicciano finire al pronto soccorso per l’aggressione di un detenuto che rappresenta solo l’ultimo episodio di un’escalation senza fine”
Il Presidente Uspp, ricorda che il sindacato nei giorni scorsi si è rivolto direttamente al Presidente Draghi a cui, spiega Moretti “abbiamo chiesto di aiutare la Polizia Penitenziaria con stanziamenti nella legge di bilancio di risorse economiche per gli arruolamenti di personale e per la realizzazione della rete di videosorveglianza negli spazi comuni detentivi, che consentirebbero di ridurre drasticamente il numero di aggressioni. La Polizia Penitenziaria è sfornita di equipaggiamenti e di adeguate dotazioni strumentali, come il taser, che permetterebbero di prevenire e reprimere efficacemente disordini e aggressioni agli agenti. Niente di tutto ciò si sta facendo e la politica, tranne rare eccezioni, non muove un dito. Poi, se un poliziotto penitenziario, che – ricordiamo – è costretto a contrastare a mani nude le azioni violente commesse da questi soggetti, osasse utilizzare anche un manico di scopa per intervenire, ecco pronta la levata di scudi del politicamente corretto e la consueta accusa di tortura lanciata dai soliti difensori della legalità a senso unico, ovvero a tutela solo dei delinquenti e mai degli agenti”. Per Moretti che la prossima settimana riunirà i Segretari Regionali per fare il punto della situazione ed assumere iniziative di protesta “tutto questo è inaccettabile e per questo continueremo a denunciarlo con forza fino a quando non verrà messo in sicurezza il lavoro della Polizia Penitenziaria e fin quando non si capirà che la rieducazione dei detenuti passa anche attraverso il rispetto delle regole del vivere civile, pacifico e ordinato
Ancora un grave fatto violento all’interno del carcere di Frosinone, che avrebbe avuto tragiche conseguenze se non fosse stato tempestivo l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria che denunciano l’invivibilità e l’insicurezza. La denuncia è di Franco d’Ascenzi e Piero Pennacchia, dirigenti sindacali del Sappe per il Frusinate, che ricostruiscono quel che è avvenuto ieri nella struttura di via Cerreto: “Verso le 18 i detenuti della Decima Sezione dapprima si sono rifiutati di fare rientro nelle celle dopodiché hanno incendiato la saletta ricreativa per una protesta legata a problemi di colloqui, telefonate, sanità e presunta mancata consegna della spesa. Il fumo ha invaso tutta la sezione rendendo l’aria irrespirabile e provocando un’intossicazione ad un Agente di Polizia Penitenziaria che è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Contemporaneamente nella seconda sezione un detenuto ha incendiato la stanza. La protesta è rientrata alle ore 20 senza ulteriori incidenti grazie alla professionalità della Polizia Penitenziaria”. I sindacalisti tornano a denunciare come “l’istituto di Frosinone è diventato ormai un campo di battaglia, è una mina vagante dove il personale si reca a lavorare con l’angoscia, perché consapevole che ogni giorno corre il rischio di finire in ospedale o peggio”
Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe esprime “solidarietà ai poliziotti intervenuti ed in particolare al collega intossicato e ricoverato in Ospedale. Urgono interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri del Lazio ed in particolare a Frosinone”
Somma denuncia anche una aggressione avvenuta, sempre ieri, nel carcere romano di Regina Coeli, con due poliziotti che sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari dopo l’aggressione subìta da un detenuto: “La situazione nelle carceri regionale sembra essere fuori controllo: gli agenti vengono picchiati ed i responsabili non adeguatamente puniti. E’ una vergogna inaccettabile!”
Il segretario generale del Sappe Donato Capece ricorda che da mesi il Sappe “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri da parte del Ministero della Giustizia a tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, sintomo evidentemente di una mancanza di progettualità dell’esecuzione della pena e, in questo, contesto del ruolo dei Baschi Azzurri. Gli eventi critici contro gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria sono aumentati in maniera spaventosa- conclude- E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. Da qui l’appello del Sappe al Ministero della Giustizia per solleciti interventi per il reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Frosinone.