Roma, 10 dic. – Dal Santo Spirito al Nuovo Regina Margherita, dal San Giovanni Addolorata al San Gallicano, gli ospedali storici di Roma e del Lazio apriranno presto i loro “scrigni di tesori inestimabili” grazie a un accordo di valorizzazione e fruizione dei beni conservati in queste strutture siglato oggi dal ministro della Cultura, Dario Franceschini, e dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti
Tra gli obiettivi del protocollo, il miglioramento della conservazione degli ospedali e delle aree connesse, nuovi modelli di fruizione con il coinvolgimento di altri soggetti pubblici o privati e anche la promozione di eventi culturali innovativi che esaltino la peculiarità di questi ospedali, insieme presidi di cura e luoghi di rilevante interesse storico
“La sanità è collocata anche in spazi meravigliosi, ospedali che sono la storia di Roma, ma anche di Viterbo, Tivoli e tanti altri Comuni, perché era nei centro storici che si costruivano gli ospedali. Con il ministero abbiamo finalmente un protocollo per ridare ai cittadini questi luoghi meravigliosi”, ha detto Zingaretti. “Questa è una giornata importante non solo per la firma di questo accordo, ma perché stiamo facendo una cosa che indicherà la strada anche ad altre Regioni”, ha aggiunto il ministro Franceschini prima della firma del protocollo avvenuta oggi al Collegio Romano alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, del direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, e della soprintendente speciale di Roma, Daniela Porro.
“Un patrimonio, quello conservato negli ospedali storici, che è straordinario e diffuso su tutto il territorio a partire dall’età antica fino al Settecento e all’Ottocento”, ha spiegato la soprintendente Porro, secondo la quale “la cultura entra nei luoghi della salute assumendo un ruolo determinante. Questa emergenza sanitaria- ha aggiunto riferendosi al Covid-19- pone anche degli approfondimenti territoriali su questo tema, considerando che l’offerta culturale è sempre più necessaria per le conseguenze di questa situazione”
Tra le strutture ospedaliere in cui “l’arte è di casa” c’è per esempio il complesso del Santo Spirito in Sassia che ha origini medievali ed è stato ricostruito in vista del Giubileo del 1475. “All’interno- così ancora porro- c’è una sorta di seconda Cappella Sistina che recentemente è stata restaurata e presto verrà aperta al pubblico”. Si tratta della cosiddetta Corsia Sistina, una immensa aula allungata divisa al centro da un tiburio e affrescata nella parte alta con oltre 50 quadri che rappresentano le origini dell’ospedale all’epoca di Innocenzo III e scene della vita di Sisto IV. Con i suoi 120 metri di lunghezza per 12 di larghezza, la Corsia è il più grande ambiente affrescato di Roma
Poi c’è il San Giovanni Addolorata, un “vero e proprio palinsesto monumentale che dall’epoca repubblicana arriva fino al tardo Barocco”. Qui, nel corso di scavi diretti dalla Soprintendenza tra il 2004 e il 2007 inerenti la Domus dei Valeri, è stato trovato un intero corridoio del II secolo dopo Cristo lungo circa 8 metri, interamente affrescato, oggi in restauro per essere ricollocato all’interno dell’Ospedale. “Il progetto- ha detto la soprintendente- è di restaurarlo e aprirlo alla fruizione”
Nel protocollo anche il San Gallicano, ospedale fondato nel 1725 per volere del Papa Benedetto XIII e riconosciuto per la vocazione specialistica e le innovazioni nell’ingegneria sanitaria. Insieme a Santo Spirito in Sassia, San Giovanni, Santa Maria della Consolazione e San Giacomo, il San Gallicano è uno dei cinque Archiospedali di Roma, strategicamente distribuiti nella città. Tra i lavori che verranno eseguiti nelle strutture grazie al protocollo tra ministero della Cultura e Regione Lazio, anche il miglioramento dei percorsi di visita, la realizzazione e l’adeguamento di locali per l’esposizione museale e per l’offerta di servizi aggiuntivi
Prevista poi l’implementazione di servizi telematici e la realizzazione di sistemi per la creazione di un’immagine coordinata degli ambiti territoriali interessati. Nell’accordo trovano spazio anche le azioni finalizzate alla formazione e alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale nelle scuole e alla migliore fruizione da parte degli studenti, nonché la promozione di programmi formativi e di aggiornamento professionale rivolti agli operatori del settore dei beni culturali
“Con questo accordo stiamo indicando una strada. Da molto tempo nel nostro Paese si parla di rigenerazione urbana, di stop al consumo di suolo, riqualificazione dell’edilizia sia delle periferie che dei centri storici. Discorsi a cui a volte non sono seguite azioni coerenti e concrete per le indispensabili iniziative conseguenti. In questo caso facciamo una scelta che parte dagli ospedali storici importanti. In alcuni casi parliamo di recupero di siti che erano luoghi ospedalieri, individuandone una destinazione nuova, in altri casi, come per il San Giovanni, parliamo di recupero del patrimonio storico, artistico e architettonico che condividerà la destinazione ospedaliera degli immobili. La sfida sarà coniugare la destinazione ospedaliera con la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio. Il protocollo odierno indicherà a molte regioni e a molti comuni che stanno affrontando analoghe sfide, il percorso da intraprendere”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, in occasione della firma del protocollo tra Regione Lazio e ministero della Cultura per la valorizzazione degli ospedali storici.
Francesca Romana Cristicini