Roma, 14 dic. – Forma e profumo di piante aromatiche e poi il suono di legno, ghiaia, sabbia e acqua guidano piccoli e grandi in una passeggiata all’insegna di pace e riposo: è il ‘giardino invisibile’ appena nato nel parco dell’ASP Sant’ Alessio-Margherita di Savoia, la più grande struttura del Centro e Sud Italia che da oltre 150 anni si occupa di riabilitazione, educazione, formazione e inclusione sociale di ciechi, ipovedenti e persone con disabilità aggiuntive a quella visiva
Un vero e proprio percorso sensoriale destinato ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie che frequentano la sede di Viale Carlo Tommaso Odescalchi. Un luogo aperto anche agli abitanti del quartiere e ad altri visitatori, per condividere la bellezza di questo giardino nascosto realizzato con il contributo di Confagricoltura e Senior L’età della Saggezza Onlus
Inaugurato il 13 dicembre, nel giorno Santa Lucia, Festa della Luce, il Giardino Invisibile è stato ideato dall’architetta Eleonora Ghezzi: “Ho pensato e disegnato questo giardino in stretto dialogo con il Sant’Alessio per capire quale fosse il ruolo di questa area nella quotidianità dei suoi ospiti. Ho così potuto strutturare un percorso che permettesse di orientarsi attraverso tutti i sensi e non solo attraverso la vista”
I visitatori troveranno un orto di piante aromatiche dedicato all’olfatto, una pergola sonora realizzata con il bambù e ancora una una piccola fontana in roccia di peperino, realizzata per essere scoperta attraverso il tatto, e un giardino soffice dove si passeggia sulla sabbia e tra piume della pampa. C’è poi un angolo per i momenti di riflessione e di riposo dove una spirale in legno porta al più grande albero di eucalipto del giardino
“Siamo da sempre attivi sul fronte delle iniziative dedicate alle persone che vivono condizioni di difficoltà- ha spiegato Angelo Santori, presidente della onlus di Confagricoltura Senior L’Età della Saggezza- Abbiamo contribuito alla realizzazione del Giardino Invisibile con grande convinzione.Si tratta di uno spazio verde destinato agli ospiti del Sant’Alessio, quindi progettato per essere vissuto come un percorso tattile, uditivo e olfattivo. Ma il suo valore va oltre le mura del Sant’Alessio.Ecco perché mi unisco all’auspicio fatto dal suo direttore, Antonio Organtini, affinché questo giardino diventi un luogo di ritrovo e di socialità per l’intero quartiere di Tor Marancia”.
Francesca Romana Cristicini