Poche ore al nuovo anno e molti comuni italiani hanno scelto di bandire i famosi “botti di capodanno”. Anche se tradizionalmente i botti venivano sparati per allontanare spiriti maligni e demoni malvagi, i quali sembra fossero molto sensibili al rumore, oggi però sempre più spesso, durante il capodanno si possono contare molti feriti e diverse vittime, senza contare i problemi che sono causati ai nostri amici animali.
Inoltre lo scoppio dei fuochi d’artificio, genera un’ingente quantità di polveri sottili. Quando vengono esplosi in contemporanea, le concentrazioni di particolato nell’aria raggiungono picchi elevatissimi, liberando PM10, PM2.5, ozono, anidride solforosa e biossido di azoto.
Fortunatamente sempre più comuni sono sensibili a questo argomento e stanno emettendo ordinanze per il divieto dei botti di fine anno, ciò riduce notevolmente i danni provocati da questa inutile usanza.
Oltre gli innumerevoli problemi che i botti provocano nell’uomo e nell’aria che respiriamo, anche sul fronte animale i problemi risultano parecchi. Per gli animali da allevamento, spesso le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine in gestazione l’aborto per spavento. Per quanto riguarda gli animali domestici, lo spavento può farli morire, dovuta alla loro sensibilità uditiva più alta rispetto agli umani.
Per tutti i proprietari di animali che vivono in comuni che non hanno vietato i botti, si raccomanda di seguire dei piccoli accorgimenti per evitare problemi ai loro piccoli amici. Fra le varie accortezze, bisogna non lasciarli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Non lasciarli soli in giardino, tenerli in casa o in un luogo protetto. Tenere alto il volume della radio o televisione chiudendo finestre e persiane.
Rinunciare ai botti è un piccolo sacrificio che dovremmo fare tutti per evitare problemi ben più grandi e soprattutto per non fare del 1 gennaio un bollettino di guerra.
Eleonora Francescucci