l c.d. centro-destra candida Silvio Berlusconi alla carica di Presidente della Repubblica. La storia la conoscete, simile al film “guardie e ladri”. Da una parte Berlusconi con le sue truppe difensive e dall’altra i “top gun” della Procura di Milano guidati dal mitico Borrelli. Si sono salvate due donne Ida Boccassini (straordinario il suo recente libro “Stanza numero 30” scritto da Lei e non come tutti gli attuali cialtroni che essendo delle nullità si sono fatti scrivere un libro per coprirsi di finta autorevolezza. Tanto che un giornalista si è avventurato a scrivere su Dante) e Tiziana Parenti che recentemente ha detto: «I miei ex colleghi di Mani pulite puntavano alla presa del potere» «Nel 1993 all’interno della magistratura, inclusa la Procura di Milano, ci si era convinti che l’ordine giudiziario dovesse assumersi una responsabilità anche politica. Poi l’avvento di Berlusconi sparigliò tutto, le toghe ripiegarono verso una sclerotizzazione burocratica. Ma nelle loro previsioni c’era ben altra prospettiva».
Ma la notizia extraterrestre è che se deve andare una donna al Colle c’è bella e pronta la Carfagna, deputata dal 2006 (già Ministro delle Pari opportunità ora Ministro del Sud). 15 anni al servizio del Paese trattamento economico medio netto mensile (tutto compreso) euro 20.000,00 x 12 = 140.000,00 anno x 15= 2.100.000,00. Un giovane bravo avvocato con un reddito medio annuo netto di euro 24.000,00 (euro 2.000,00 nette al mese) per raggiungere la stessa cifra deve lavorare 90 anni. Ma Nicola Fratoianni deputato dal 2013 (altro beneficiato) ci parla di diseguaglianze.
Ma c’è di più; ho denunciato per ben due volte la Carfagna con la sua band, ma è un autorevole membro del Governo Draghi, cosi come ho denunciato il ministro Andrea Orlando, anche lui deputato dal 2006, come la Carfagna, ma con un introito superiore essendo stato più volte ministro. Per il titolo di studio è scritto su Wikipedia: “È stato iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, ma non riuscirà a concludere gli studi per via dell’impegno politico”. No comment. E’ inelegante citarsi ma all’età di 18 anni mio padre uomo della Resistenza e del Fronte Democratico Popolare per la libertà, la pace, il lavoro, o semplicemente Fronte Democratico Popolare (FDP), federazione politica di sinistra, costituita ufficialmente il 28 dicembre 1947, mi ha mandato a lavorare ed ancora lavoro. Dapprima mi sono laureato in economia e commercio la stessa Università frequentata da Draghi (7 anni prima) poi altre due: giurisprudenza e sociologia, vinto al primo posto un dottorato di ricerca e altri molteplici attestati che contano zero. Come possa dire il Prof. Draghi che questo Governo ha dato credibilità nel Mondo all’Italia è difficile da comprendere, ma sarà una mia dissonanza cognitiva, mi farò curare da qualche psicologa forense che ho incontrato nelle macellerie dove si sezionano i figli dei poveri per i pezzi di ricambio dei ricchi, le quali superando Freud con uno sguardo negli occhi o con una chiacchieratina da “McDonald’s”, degustando un hamburger, riescono a capire se il figlio è manipolato dalla madre per allontanarlo dal padre, il quale bontà sua ha “corcato” – mazzate – entrambi di pugni, schiaffi, coltelli alla gola (ma per scherzo come ha detto una magistrata di grido da non confondere con l’urlo di Edvard Munch). Abbagliate le stesse psicologhe forensi, come una pletora di vassalli e valvassori stanziati nelle pertinenze dei tribunali per i minorenni italiani, in attesa di ricevere dal giudice minorile un incarico, per poter applicare l’universale teorema sulla relatività degli affetti e sentimenti genitoriali elaborato dalla cugina di terzo grado di Albert Einstein, al secolo Melita Cavallo, che dopo aver ottenuto il trattamento di quiescenza è stata reclutata dall’impero di Silvio, Mediaset per eseguire un terzo grado con la collaborazione della sempiterna Palombelli a quei fantocci che si prestano ad imitare la riuscita trasmissione “scherzi a parte”. Mentre il teorema criminale della Cavallo è andato in onda nelle sedi giudiziarie: Il Tribunale dei Minori di Roma tutela i figli dalle manipolazioni dei genitori possessivi. Al convegno dell’Associazione Matrimonialisti Italiani sulla Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS) la dott.ssa Cavallo, presidente del Tribunale dei Minorenni di Roma, ha dichiarato: «La PAS esiste […]. Come operatore di Giustizia, la soluzione per fronteggiare una PAS è quella di togliere il bambino al genitore alienante». Risulta estremamente improbabile che la maestrina Cavallo possa conoscere le opere di Hegel, Marx, Engels, Feuerbach, Strauss, Nietzsche, Luckacs, Goldmann, Weber sul concetto di alienazione, o la Dialettica dell’illuminismo un’opera filosofica di Max Horkheimer e Theodor Adorno del 1947. Ma le sorprese sono sempre ben gradite.
Tuttavia dal 2009 il “teorema” di Carmelita, alias Melita, ha invaso come il virus “omicron” tutte le sedi giudiziarie dove si amministra la giustizia sui sentimenti (L’educazione sentimentale, romanzo di Gustave Flaubert) e sulle relazioni affettive da non confondere con Le affinità elettive (in tedesco: Die Wahlverwandtschaften) il quarto romanzo di Johann Wolfgang von Goethe, pubblicato nel 1809. Il titolo deriva dall’affinità chimica, proprietà degli elementi chimici che descrive la tendenza di alcuni di essi a legarsi con alcune sostanze a scapito di altre. Il romanzo racconta la vita di una coppia sposata che, trovandosi a convivere con un amico di lui e con la nipote di lei, va incontro al disfacimento della propria relazione e alla formazione di due nuove coppie, che in brevissimo tempo si divideranno per colpa di una serie di eventi avversi, che faranno terminare la storia in modo tragico.
Sulle relazioni affettive genetiche madre-figlio i magistrati della famiglia, folgorati sulla via di Damasco, sono riusciti a capire che le istruzioni per l’uso scritte sul codice di procedura e sul codice civile risultavano inadeguate per sconfessare la genetica e la biologia e si sono avvalsi, quindi, della versione epistemologica del teorema Melita per assolvere il compito non richiesto da alcuno del “supremo interesse del minore”, tradotto: espropriare i figli degli altri per il bene degli stessi altri, che versano lo stipendio a quelli che assicurano il bene dei figli degli offerenti lo stipendio. Insomma è come rivolgersi al medico quando si è malati per essere curati. Ma nessuna di queste mamme è malata e nessuna ha chiesto l’intervento dei tutori del bene degli altri. Allora? Signori, è lo Stato che nella sua istituzionale bontà, saggezza e grazia pensa ai nascituri e ai nati con pie azioni di sostegno e di aiuto là dove le insufficienze e le debolezze dei genitori non possono provvedere.
Ma il percorso del bene supremo può presentare qualche “criticità”, come si dice, ed allora ho denunciato qualche magistrato che ha deviato dalla retta via, ma a loro ci pensa Cantone che chiede archiviazioni a raffica, mentre mi rinvia a giudizio perché ho scritto un libro (quello che dice di aver combattuto la “Camorra” ma poi si è fatto trasferire al “Massimario” della Corte di Cassazione). Non è apologia del fascismo ricordare l’espressione, spesso citata in modo ironico, tratta da un discorso che tenne Mussolini il 2 ottobre 1935 in opposizione alle Nazioni Unite, che avevano condannato l’Italia per l’aggressione all’Abissinia. La frase è famosa perché riportata sul Palazzo della Civiltà, a Roma, nel Quartiere dell’Eur. Questa l’iscrizione completa: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”.
Ma ciò che più interessa il popolo sovrano è il “sapore dei soldi” e a tal proposito segnalo una delle tante storie avvenute durante la mia odissea vissuta nell’inferno del fenomeno sociale definito dalla stampa “Sequestri di Stato” nel quale mi sono trovato per caso (il “caso e la necessità” è un saggio del biologo Jacques Monod, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1970), quando nel 2011 al crocevia del destino ho incontrato un bambino che mi è apparso appartenere ad un mondo diverso, che mi ha detto: gli adulti non hanno mai risolto un problema, neppure quello di rispettare gli altri”. Così come non hanno rispettato il Cristo morto sulla croce per loro, tanto che i farisei hanno scelto Barabba.
Ebbene, nel 2013 dopo aver presentato un ricorso per chiedere al giudice un provvedimento di urgenza al fine di interrompere l’azione criminale del padre, quello protetto dalla band della Carfagna, che per allarmare la madre, dopo la separazione, alimentava il figlio con cibi nocivi per le sue intolleranza ed allergie (la madre ha una invalidità civile del 43% per essere stata diagnosticata celiaca all’età di 37 anni). La giudichessa Anna Maria Di Giulio rigetta il ricorso motivando che la madre non può rappresentare il figlio (per riassumere) e condanna la mamma a ben 3.000,00 euro più accessori di spese processuali ( poi la somma è lievitata a 10.000,00 euro che è stata versata con rate di 350 euro mensili al padre che volontariamente alimentava e alimenta tuttora il figlio con cibi nocivi). Ho presentato reclamo e il giudice relatore il gentile Dott. Alessio Liberati pur riconoscendo l’errore del giudice di 1^ grado si dimentica di annullare le spese di lite a carico della mamma preoccupata di salvaguardare la salute e l’incolumità del figlio, così come oggi si adoperano a fare i virologi, i medici e tutto il Governo di Mario Draghi.
Ho doverosamente presentato ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. n. 109 del 2006 un esposto al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione e al Ministro della Giustizia.
L’educato, non è ironico l’aggettivo, mi ha citato in giudizio per un risarcimento per danno d’immagine di euro 45.000,00. Il Giudice Marzia Cruciani (che si è interessata anche del divorzio tra i due genitori del martoriato figlio che difendo lui e la madre dal 2011 gratuitamente) mi ha condannato a corrispondere con accessori ed altre spese la somma di 25.000,00 euro al giudice Liberati. Ho i conti pignorati ed ho denunciato entrambi i giudici alla Procura di Perugia, ma il capo della Procura Dott. Raffaele Cantone, autore di libri eccellenti, non se la sente di rinviare a giudizio i colleghi ed insabbia.
La mia storia personale non solo non è importante, ma è di ordinaria amministrazione.
Quello che nessuno può fare è espropriare il figli alle madri. Quando la madre dona la vita per virtù dello Spirito Santo nella purezza del Creato, il nato uscito dal grembo materno viene sopraffatto dall’abbagliante sovrabbondanza della luce e si trova in un deserto dove non ha potuto riconoscere i suoi simili. Vinto dalla paura della solitudine viene investito dall’ansia affranto dal desiderio di tornare nel grembo materno dove tutto è ordine e bellezza, lusso, calma e voluttà.
E’ di oggi, 1° gennaio 2021, che lo stesso Santo Padre ha invitato i popoli a rispettare la madre, l’Annunciazione, la Madonna.
Liberate J, il bambino che ho incontrato al crocevia del destino, come pure liberate i figli prigionieri dello Stato fa parte del PNNR e provvedete a ristorare le mamme e i padri per la subita rapina dei figli, conviene a tutti.
Sappiate che, così come i profughi che in parte accogliete provenienti da territori di guerra, io sono nato quando la sopravvivenza era decisa dalle bombe della seconda guerra mondiale. Sono straniero oggi nella terra che mi ha dato i natali. E da straniero Vi dico: convertitevi, il resto è vecchia retorica o come diceva Califano “noia”.
Carlo Priolo, il signor nessuno