Roma, 10 gen. – Romano, classe 1978, Danilo Bucchi è tra i nomi italiani di spicco dell’arte contemporanea. Dal 2018, per esempio, la sua opera ‘Liquid’ fa parte della collezione permanente della Galleria D’arte Moderna e Contemporanea di Roma e ancora, nella capitale, ecco i murales ‘Il paese dei balocchi’ al MAAM e ‘Assolo’ a Tor Marancia, che lo ha visto anche protagonista alla Biennale di Venezia (15esima Mostra di Architettura Padiglione Italia)
Achille Bonito Oliva ne ha invece curato la personale ‘Lunar Black‘ al Macro mentre in Sicilia c’è una sua opera monumentale al Porto di Giardini Naxos.
Ma negli ultimi 20 anni Bucchi ha esposto in tutto il mondo: in Europa (dove una sua personale ha trovato spazio nella storica galleria Pièce Unique a Parigi), America ed Estremo Oriente.
Finalmente nel 2022 l’artista cosmopolita torna nella città eterna con ‘Blu’. La mostra, con la curatela di Gianluca Marziani, è in programma dal 19 gennaio al 3 aprile all’Auditorium Conciliazione, in Piazza Pia 1, e inaugura il nuovo anno di Visionarea Artspace
Sono 14 le nuove e inedite tele di grande formato che Bucchi porta nella sua Roma per narrare una novità sostanziale verso un colore – il ‘Blu’ – ad alta caratura simbolica, elaborato con la consueta e meticolosa attenzione al rituale cromatico, al suo incidersi sul bianco netto dei fondali
Dopo aver affrontato la lunga respirazione del segno nero su fondali bianchi, dopo aver inserito frangenti arteriosi di rosso tra le tramature dei segni neri, dopo aver affondato lo sguardo nel nero totale, Danilo Bucchi ritrova con ‘Blu‘ la geografia del bianco su cui scorrono i fiumi del suo nuovo gemello cromatico: un blu minerale e boreale, scivoloso tra anse che si allargano e stringono, tra rivoli che schizzano e compattano la densità cromatica, tra curvature elastiche che ci fanno pensare al Pianeta visto dal cielo ma anche al microcosmo che l’occhio nudo non percepisce. Una coscienza gestuale che affronta il ritmo e gli equilibri del segno, captando valenze liquide che solo il blu intuisce e sostiene con empatia mediterranea, muovendosi tra le astrazioni del cielo e le brillantezze cristalline dell’acqua, aggiungendo la misteriosa coscienza minerale del blu, alchemico nel suo moto instabile delle valenze tonali, delle profondità gemmologiche, dei giochi luministici
“Danilo Bucchi si conferma un magnetico unicum nell’attuale panorama pittorico- spiega il curatore Gianluca Marziani– La sua identità iconografica lo colloca in un territorio limbico che ibrida la figurazione nel suo opposto e viceversa. Non esiste una lettura diretta e univoca del suo universo liquido, semmai ci si muove per slittamenti e somiglianze, dentro un contesto semantico che si identifica nel proprio stilema estetico, esaltando un processo autoreferenziale che è da sempre lo scopo ultimo della grande pittura, ovvero, la creazione di un proprio mondo che si dispieghi nei codici esegetici di uno sguardo divinatorio”
L’ingresso con prenotazione obbligatoria è gratuito, la mostra è aperta al pubblico dal martedì al sabato dalle 12 alle 19.30.
Francesca Romana Cristicini