Mamma Giada ancora una volta si risvolge al suo ex marito ed alle Istituzioni per riavere suo figlio che le è stato allontanato da anni. Chiede pace e giustizia in occasione del suo 50esimo compleanno, “basta lotte”, chiede pace e soluzioni. Mamma e figlio desiderano vivere assieme.
La morte del piccolo Daniele ha scosso le coscienze di tutti, una morte che non doveva accadere, una morte annunciata. Le Istituzioni devono intervenire prima dei drammi, atteso che la maggior parte delle volte hanno tutte le prove del caso, diversamente ci troviamo a piangere i morti. E’ dovere di tutti attivarsi al fine di difendere donne e soprattutto bambini. Accade spesso che le mamme siano costrette a portare i figli dal padre violento, perchè altrimenti verranno separati.
Riportiamo l’appello inviato alle Istituzioni da parte di Giada Giunti.
“Eccellenze, Illustrissimi, a Voi donne e uomini che decidete i destini degli altri, sono anni che Vi scrivo chiedendo protezione soprattutto per mio figlio. Oggi è ” un nuovo giorno”. Lunedì 17 gennaio compio 50 anni, una vita che ritengo normale di onesta cittadina della Repubblica italiana. Anni dedicati allo studio, al lavoro, allo sport, e poi quando è nato mio figlio, la mia vita l’ho dedicata tutta a lui, come madre affettuosa e responsabile.
Lunedì 17 gennaio compio 50 anni e Vi chiedo un “regalo”, MIO FIGLIO, IL RITORNO A CASA DI MIO FIGLIO. Dalla vita non chiedo altro, solo lui, perché lo AMO più della mia vita. Non mi interessa il passato, non mi interessa la persecuzione giudiziaria che sto sopportando da 10 anni, non mi interessano gli errori, mi interessa solo risolvere e vivere con mio figlio. Nonostante tutte le violenze patite da ben 11 anni, la vessazione giudiziaria a cui sono sottoposta, le condanne a 135 mila euro di spese processuali, persi 250 mila euro, le proprietà ed una vita, ho sempre proposto conciliazioni al mio ex marito ed a tutti gli organi istituzionali, depositando anche ben 37 richieste conciliative in soli 2 anni e mezzo.
Ma nulla. Oggi mi appello nuovamente a VOI, a coloro che sono chiamati a rendere “Giustizia”. La MORTE del piccolo Daniele, un orrore cosmico, ha scosso le coscienze di tutti, una morte annunciata che si poteva evitare, ma il ricordo di analoghi eventi passati deve insegnare a non ripetere gli stessi errori, perché dietro questi drammi ci sono le vite di innocenti bambini che ognuno ha l’obbligo di difendere. Evitiamo ulteriori morti.
Mio figlio mi è stato strappato 6 anni fa, ed affidato a colui che ha chiesto il collocamento in casa famiglia (la richiesta si commenta da sola) per il proprio figlio pur di “punirmi” per averlo lasciato, un uomo diagnosticato pericoloso, violento anche nei confronti del figlio, con disturbi del pensiero, della personalità, narcisista, etc; nessuno può dire di non sapere. Agli atti ci sono relazioni, registrazioni audio video, denunce anche in codice rosso, ed evidenti “errori”.
Ebbene, abbiamo la possibilità di dare un segno tangibile, di dimostrare che in questo Paese esiste ancora la “Giustizia”, non possiamo più essere spettatori di altre morti di bambini indifesi, abbandonati da coloro preposti al rispetto dell’ordine pubblico, non sono più sopportabili altri femminicidi.
Mio figlio mi è stato allontanato, violentemente distaccato (con l’accusa di essere simbiotica, ma di aver abbandonato al suo circolo dove praticava sport), collocato prima in una casa famiglia, poi affidato in via esclusiva al padre verso il quale ha manifestato a tutte le figure istituzionali di essere completamente terrorizzato.
Mio figlio ormai alle soglie dei 16 anni versa lacrime di dolore, vive la devastante esperienza dell’infelicità per non essere libero e di non vivere con sua mamma, affidato ad un padre che percepisce come violento e non accudente, vive sotto minacce e prigionie, con effetti devastanti.
Mio figlio, però, con la sua forza e determinazione che lo distingue “combatte” per ritornare a vivere con la sua mamma. Cosa chiede questo figlio di così anomalo? Semplicemente di ritornare ad aver la gioia di essere un bambino, di fiorire in pace, in assenza di prevaricazioni, violenze, di soddisfare il suo bisogno genetico di crescere e ricevere AMORE dalla sua mamma.
Sono anni ed anni che non lo vedo, neppure una foto, perché il mio ex marito mi impedisce qualsiasi contatto, una fotografia, come pure una semplice videochiamata, l’invio di doni. Ci troviamo di fronte a VIOLENZE perpetrate e documentate dal 2010 ad oggi.
Penso, dopo 12 anni (febbraio 2010), sia ora di poter ottenere la tanto attesa “Giustizia” e ritornare a vivere. Si, perché LA MIA VITA SENZA MIO FIGLIO NON È VITA.
Chi mi restituirà tutti gli anni persi con mio figlio? L’ho lasciato bimbo, lo troverò adulto! Chi pagherà per gli anni dell’adolescenza negati ad un ragazzo ormi quasi 16enne di vivere e crescere con sua mamma? Nessuna somma potrà mai ripagarmi delle sofferenze, dei dolori, del tempo che mi è stato impedito di vivere con mio figlio, negandomi di vederlo crescere, di abbracciarlo, guardarlo, di tenerlo stretto a me. Allora Vi chiedo di metterVi una mano sul cuore e risolvere.
Questo Natale e Capodanno, ho invitato il mio ex marito a trascorrerlo tutti insieme e ricominciare da capo. La risposta? Neppure una foto, una videochiamata nel primo giorno dell’anno!
Ma io non desisto per AMORE DI MIO FIGLIO, ci riprovo per il mio compleanno (39 richieste in 2 anni e mezzo).
È questa una BUONA OCCASIONE, per mettere tutti, tutti noi da parte conflitti, lotte, pregiudizi, supponenza e lasciar spazio all’umiltà, alla tolleranza, alla pace, alla giustizia, alla VITA ED ALL’AMORE.
Vi chiedo umilmente di LIBERARE MIO FIGLIO, aboliamo tutti il passato e ripartiamo da capo.
Vi chiedo di aprire i Vs cuori, non ascoltate me, quanto più i pianti (dal 2016), le lacrime, i silenzi, le lettere di un figlio che desidera la sua mamma, IO VORREI AVERE MIO FIGLIO DAL GIORNO DEL MIO COMPLEANNO IN POI, TUTTI INSIEME.
Eccellenze, illustrissimi, confido in Voi per un segnale di “Giustizia” in cui voglio ancora credere.
Mi congedo con questa mia richiesta conciliativa inviata al mio ex marito e depositata in Corte d’Appello l’hanno scorso:
“Ciao E. sono passati 10 lunghi anni, penso sia ora di mettere un PUNTO E DIRE BASTA, PENSO CHE J. ABBIA GIA’ SOFFERTO ABBASTANZA PER RICHIESTE E SCELTE SBAGLIATE. O dobbiamo ancora andare avanti così? La guerra tra adulti non mi interessa, a me interessa esclusivamente mio figlio.
Mi sembra che per il bene di un figlio bisogna mettere da parte i litigi, opinioni e quant’altro e pensare esclusivamente al suo bene, come ho sempre scritto e sostenuto. Fin dal 2010 ho scritto e ripetuto che un figlio deve essere cresciuto da entrambi i genitori e che in caso di separazione deve vivere sereno, ti ho pure inviato numerose email conciliative, come pure l’anno 2010, 2011, 2012, 2013, l’email del maggio ed ottobre 2017 – ti ho chiesto di andare insieme a prenderci nostro figlio in casa famiglia e crescerlo assieme – il 13 febbraio 2018 in udienza – “vedilo tutti i giorni “ ., la 34esima (in pochi mesi) richiesta conciliativa in tv, etc etc. NON vive come dovrebbe, soffre e non è felice, allora possiamo noi cambiare le cose e ridargli quella pace e serenità che ogni figlio merita. Essere amato e vivere sereno…
Ripeto sono passati ben 10 anni ed in mano ai tribunali sono accaduti solo ulteriori TRAUMI E SOFFERENZA PER J. SENZA NULLA RISOLVERE, SIAMO NOI GENITORI CHE ABBIANO IL DOVERE DI DIFENDERE E SALVAGUARDARE LA SERENITA’ E LA FELICITA’ DI NOSTRO FIGLIO, NOI GENITORI POSSIAMO RISOLVERE OGNI COSA SE METTIAMO AL PRIMO, DICO PRIMO POSTO, IL BENE DI J..
Ebbene, mettiamo da parte anche le questioni economiche, annulliamo tutto, nonostante abbia perso la casa coniugale a me assegnata dal giudice perché non hai più pagato neppure le rate del mutuo della casa coniugale ed ora debbo pagare da sola quasi mille euro al mese, nonostante tu non abbia pagato parte del mantenimento e le spese straordinarie e nonostante mi dovresti circa 80 mila euro – anche perché mi sono dovuta pagare l’appartamento da sola visto che non potevo andare in mezzo ad una strada con un figlio di 5 anni – , propongo nuovamente accordi – la 36 esima conciliazione PER IL BENE DI J. E TERMINARE QUESTO INFERNO PER TUTTI, MA SOPRATTUTTO PER J. CHE NULLA C’ENTRA CON QUELLO CHE NE E’ DERIVATO PER SCELTE DI ADULTI CHE LUI HA SUBITO DRAMMATICAMENTE SULLA SUA PELLE.
Ritorna a casa, io ho la stanza per lui, più tempo da dedicargli anche perché non faccio turni a lavoro come te e, per quanto mi riguarda, tu potrai non pagare nulla del mantenimento, di qualsiasi spesa, del pagamento del mio appartamento, e neppure gli arretrati di 80 mila euro, nulla per quanto mi riguarda.
DOPO 10 ANNI DOBBIAMO METTERE UN PUNTO A TUTTO PERCHE’ J. LO MERITA E NON SI PUO’ CONTINUARE COSI’. PUO’ FARE, QUINDI, UNA VITA DA ADOLESCENTE SENZA PENSIERI E PAURE E PENSARE SOLO AL DIVERTIMENTO E CRESCERE CON I GENITORI.
Per quanto mi riguarda puoi vederlo anche ogni giorno (proposte che ho sempre fatto fin dal 2010 e pure in udienza – 2018 – e da sempre, in sostanza, nonostante tutto, MA PER IL BENE DI J.) e risolviamo una volta per tutte questa assurda situazione. Penso che un accordo possa porre termine a questo EFFERATO DOLORE CHE SUBISCE J. CHE NON C’ENTRA NULLA IN TUTTA QUESTA SITUAZIONE.. Poi risolviamo tutto il resto. Anche perché io non mi fermerò finchè J. non torna a casa, UN FIGLIO HA BISOGNO DELLA MAMMA PER CRESCERE E LA MAMMA HA BISOGNO DI SUO FIGLIO PER VIVERE, SONO DETERMINATA ANCORA DI PIU’.
Penso sia una ennesima prova che io cerco sempre di risolvere per il bene di J., nonostante tutto. Questa è la 35esima richiesta conciliativa ( in poco tempo), la penultima l’ho fatta in televisione chiedendo a tutti di mettersi una mano sul cuore e pensare solo a J.. METTI ANCHE TU UNA MANO SUL CUORE PER J. E RISOLVIAMO, POTREBBE ESSERE LA PACE PER TUTTI, MA SOPRATTUTTO PER J. CHE LO MERITA.
BISOGNA SOLO PENSARE AL BENE DI J., SEMPLICE. VEDRAI CHE J. TI RINGRAZIERA’.
Giada”