Il virus del COVID 19 e varianti è vero che ha creato problemi planetari, ma ha consentito di smascherare i pataccari istituzionali, quei personaggi incapaci di saper svolgere un qualsiasi mestiere e professione, ma pronti ad inventarsi uomini politici considerato che nei tempi moderni più sei ignorante conoscenze e di saperi scientifici e più veloce è la scalata ai posti di comando. Piccole misurate frodi, attente operazioni di travestimento, opportuni mutismi non sapendo cosa dire, alternando sorrisetti ammiccanti e faccette seriose disapprovanti a seconda di quanto afferma l’interlocutore al fine di condividere tutto e il contrario di tutto secondo convenienza. Ma soprattutto maestri nel mestiere di portaborse. Chi è Il ministro dell’Immigrazione australiano che ha usato il suo potere personale per annullare il visto di Novak Djokovic? E’ Alex Hawke spuntato agli onori della cronaca per aver concesso a una famiglia di asilanti – i Murugappan – di lasciare Christmas Island per raggiungere una comunità detentiva a Perth.
Ma chi è, davvero, Hawke? 43 anni, una laurea in arte all’Università di Sydney, si è unito al Partito Liberale e alle Riserve dell’Esercito nel 1995, dove ha raggiunto il grado di tenente. Per i Liberali ha lavorato per diversi politici statali in particolare come portaborse e apri sportello dell’auto di servizio. Il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke ha usato il suo potere personale per annullare il visto di Novak Djokovic. Nel testo del comunicato ufficiale il cafoncello Hawke afferma di aver agito “nel bene del pubblico interesse”. Se viene in Italia lo nominano subito Ministro. Tale provvedimento è accompagnato da un’altra pesante implicazione: se le cose rimanessero così, Djokovic dovrebbe attendere 3 anni per ottenere nuovamente un visto per l’Australia. Il che significherebbe saltare 3 Australian Open consecutivi.
“Oggi ho esercitato il mio potere” ha dichiarato il cultore dell’arte Alex Hawke, ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione, “per annullare il visto detenuto dal sig. Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò era nell’interesse pubblico”. Non è dato sapere quali siano i piani di studio nelle università dell’Australia, ma sembra certo che nei corsi per l’approfondimento della fisica quantistica si studia Michelangelo e nella facoltà di medicina si affrontano tematiche riferite allo studio comparato del diritto costituzionale e le esegesi giuridico-sociali sul concetto di “interesse pubblico”.
Ricordiamo come Marx, nella IX delle Tesi su Feuerbach, affermi che «il punto di vista più alto cui giunge il materialismo intuitivo, cioè il materialismo che non intende la sensibilità come attività pratica, è l’intuizione degli individui singoli e della società borghese». Prosegue poi, nella X tesi, sostenendo che «il punto di vista dell’antico materialismo è la società borghese», mentre «il punto di vista del nuovo [materialismo] è la società umana o l’umanità sociale».
La distanza istituita tra la «società borghese» e la «società umana» (o «umanità sociale») – avvertitasi con il passaggio dal materialismo meccanicistico di Feuerbach al materialismo dialettico di Marx ed Engels – si comprende allorché si dia come inscindibile il legame tra tre elementi: l’esistenza di un determinato metodo conoscitivo, l’idea di una struttura o di un modello sociale esistente o da realizzare e, infine, il tipo di intervento politico che viene attuato per raggiungere o per migliorare quel tipo di struttura sociale.
MARX, Tesi su Feuerbach, trad. it. di M. Rossi, in F. ENGELS, Ludwig Feuerbach, Editori Riuniti, Roma 1985, p. 86.
Marx vive, infatti, in una stagione del pensiero filosofico e scientifico in cui si avverte in maniera forte l’influenza, anche in ambito politico, della discussione condotta, a partire da Kant e proseguita da Hegel, contro l’utilizzo dei principi meccanicistici per la spiegazione dei fenomeni naturali. Mentre nella Critica della ragion pura Kant, infatti, rimane ancora legato sia in ambito gnoseologico che, di conseguenza, in quello delle scienze naturali, ai principi della meccanica newtoniana, nella Critica del giudizio si attua una sorta di «rivoluzione» che coinvolge le strutture conoscitive dell’intelletto e della ragione. Kant, svolgendo fino in fondo le conseguenze di questa «rivoluzione», arriverà a proporre l’idea di una organizzazione sociale profondamente diversa dalla costituzione repubblicana da lui descritta nei suoi più noti scritti politici, quali, ad esempio, Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico o Per la pace perpetua.
KANT, Idee su einer allgemeinen Geschichte in weltbürgerlicher Absicht, in «Berlinische Monatsschrift», IV, novembre 1784, 385-411; trad. it., Idea per una storia universale dal punto di vista cosmopolitico, in Stato di diritto e società civile, Editori Riuniti, Roma 1982, pp. 99-112, cfr. in particolare la Tesi quinta, p. 104.
Leggiamo in Kant: «Difatti, è assolutamente certo che noi non possiamo imparare a conoscere sufficientemente, e tanto meno a spiegare gli esseri organizzati e la loro possibilità interna, secondo i principi puramente meccanici della natura; e questo e così certo che si potrebbe dire arditamente che è umanamente assurdo anche soltanto concepire una simile impresa, o lo sperare che un giorno possa sorgere un Newton, che faccia comprendere sia pure la produzione d’un filo d’erba per via delle leggi naturali non ordinate da alcun intento: assolutamente bisogna negare agli uomini questa veduta» (Critica del giudizio, Laterza, Roma-Bari 1989, Parte seconda, §75, p. 272).
Attraverso il concetto di prassi, Marx modifica radicalmente il concetto di «essenza umana», sostenendo, nella sesta tesi, che essa è l’insieme dei rapporti sociali. Questa dichiarazione apre la strada a una forma di storiografia che, in alternativa alla filosofia hegeliana della storia e all’antropologia di Feuerbach, si fonda sulla ricostruzione delle condizioni materiali in cui gli individui umani producono e riproducono la loro vita immediata. Questi modi sono determinati sia dalla forma dei rapporti sociali che vigono in una determinata epoca, sia dal livello di sviluppo delle forze produttive. Si delinea, così, un primo abbozzo della teoria del materialismo storico, che Marx svilupperà più compiutamente nella Prefazione a Per la critica dell’economia politica (1859). Attraverso tale analisi dei rapporti sociali, emerge come ogni uomo, in realtà, è un individuo determinato che appartiene ad una forma sociale determinata. Nella società borghese, che è una società contrattualistica e meccanicistica, l’uomo è considerato, invece, come un individuo astratto, atomico, che può essere sostituito all’interno delle relazioni sociali, senza che lo Stato, nel suo complesso, ne riceva un danno. Tutte le filosofie meccanicistiche non possono, quindi, sperare di sviluppare una teoria organicista delle relazioni sociali e, dunque, di elaborare una critica valida della società borghese che consenta di modificarla. Per questa ragione, Marx può dire, nell’ultima delle Tesi su Feuerbach, che: I filosofi hanno solo diversamente interpretato il mondo, ma si tratta di trasformarlo.
Non è senza ragione che per le agenzie di viaggio italiane si apre un canale di turismo particolarmente vantaggioso sia sul piano della vacanza di sole e mare quando in Italia è inverno e sia maggiormente di poter affiancare al divertimento la crescita culturale andando a consultare in loco le opera d’ingegno e le testimonianze delle raccolte ufficiali della dichiarazioni del Ministro dell’immigrazione australiano.
Carlo Priolo