di Giuseppe Rigotti
La candidatura per il Quirinale nei confronti del Cav.B è paragonabile ad una cerniera lampo farraginosa, assai discutibile per i dem abituati a scalfire i nomi degli eletti nel proprio circolo di avventurieri callidi, anche disposti ad accostare la logica al vento pur di vivere in schemi stravaganti e buttarla in ammuina: nel tangibile non vogliono risicare, preferiscono sciamare nelle file e mobilitare ambasciatori di mestiere, quelli giusti a soccombere con “bottoni di velluto”, brillanti hominis nell’ eloquenza muta (diremo), mediatori
(o persecutori negli inferi della politica).
Questo prefestival è l’ anticamera di un “reality” a telecamere spente in cui nei corridoi di Palazzo saranno chiamati a vegliare le prime sagome “dicasi pronte”, a borbottare nella speranza di trovare più solchi, una quadra tra i misti in modo che appunto “la zeppa” funzioni: ma anche nel centro-destra esiste, -si varca- un sottomondo, non meno incompreso su cui il segretario della Lega vuole sentire altre campane prefigurando l’ uscita dalla giungla con un sostanziale -piano b- di emergenza (qualora) avesse fiato corto la celeberrimus “operazione scoiattolo”. Salvini non è più il rimorchiatore del “Pa-pe-te!” (e lo sta dimostrando mitigando il clima) anche perché solo il contrario scuoterebbe “Forza Silvio”, decisivo nel staccare la spina al suo azionista nonché fiduciario di maggioranza. Ma nel curarsi dalla scongiura come recita il proverbio “se non è crisi” è “ritrovarsi nelle anime”. Una mossa così agibile dall’ opinione pubblica allontanerebbe definitivamente gli elettori.
D’ altra parte c’ è una ragione palesemente chiara con già “vista Colle” ossia l’ intento di consegnare oltre
la -terra- anche il -cielo- a “Draghi” (da qui in poi) la vera domanda: Fino a che punto (Sting Letta &Co) saranno disposti a pronunciare sulla bocca quel nome? (E poi) ma non era lui il buono?
Insomma, il campo democratico è in paralisi e per “il kingmaker” la laicità richiede esperienza diretta sul campo ma Sting Letta in confronto (a Gianni suo zio), non ne possiede affatto la potenziale -golden share-.
Dal gioco non sono improvvisate nè Sgarbiniate e Salviniate con un mix di“O-H-I-B-Ó” rinascimentale in grado di collegare gli accadimenti con (meri) piani distinti.
Redazione