Intervista completa a Claudio Lozzi, Banco Alimentare.
Claudio Lozzi da più di vent’anni è attivo nel settore del volontariato, impegnandosi ogni giorno con il lavoro del Banco Alimentare e dei suoi volontari per garantire un pasto caldo a tutti coloro che ne hanno bisogno, assicurandosi di non lasciare indietro nessuno. Paese Roma lo ha intervistato per raccogliere più da vicino la testimonianza del suo operato.
Durante queste festività appena passate ha notato un aggravarsi della situazione rispetto ai precedenti due anni pandemici?
Si, c’è stato un netto aumento dell’aggravarsi della situazione assistenziale. Gli effetti della crisi economica che sta travolgendo il nostro paese ha allargato le fila delle persone che si rivolgono a noi ogni giorno. Il profondo scetticismo nei confronti del Green Pass, ancor più incisivo nelle zone di periferia rispetto a quelle centrali, ha fatto sì che molte persone si ritrovassero senza lavoro, questo ha generato un’ulteriore frazione e discesa verso il basso. Chi ne ha risentito di più sono state proprio le attività, il calo del fatturato ha fatto sì che molti si sono ritrovati costretti a chiudere.
Com’è cambiata la composizione delle persone che si rivolgono a voi?
Il vero cambiamento è stato nel vedere sommarsi a persone soggette a condizioni di povertà cronicizzata, persone che fino a poco tempo prima erano titolari di attività ben avviate, che non hanno però resistito ai colpi della crisi. Si sono aggiunti ristoratori, la piccola e la piccolissima imprenditoria, lavoratori privati. In questi anni si è visto favorire la grande distribuzione, a discapito dalle piccola-media impresa, colonna portante della nostra economia.
Avete registrato un aumento di volontari?
Con l’aumentare della crisi, si è registrato un aumento proporzionale anche tra le fila dei volontari. Molti, infatti, hanno deciso di dare una mano, si tratta spesso delle stesse persone che usufruiscono del nostro servizio assistenziale. Venendo meno in alcuni punti l’attività lavorativa, molti si dedicano al volontariato per sentirsi ancora parte della società. Si è dato così piena esplicazione del principio di sussidiarietà. L’aumento dei volontari ha permesso inoltre un maggiore ricambio all’interno del settore.
In quale zona di Roma siete più attivi?
Portiamo il nostro servizio per tutta Roma, ma è Roma est la zona in cui siamo più attivi.
Com’è la giornata tipica del Banco Alimentare?
Questa mattina alle 7:30 i camion sono partiti a prendere i prodotti di stoccaggio presso la sede del Tuscolano, poi una volta portate in sede i nostri operatori hanno cominciato a preparare i pacchi per la distribuzione, che in genere va avanti per tutta la giornata. Non sappiamo mai quando finiremo veramente, spesso ci capita di lavorare ininterrottamente anche per due giorni di fila. L’assistenza non ha degli orari fissi, l’importante è esserci sempre per chi ne ha bisogno.
Quante persone si rivolgono a voi generalmente?
Secondo il registro annuale 2021, lo scorso anno si sono rivolte a noi 1044 persone al mese. Il 2022 è appena iniziato, non sappiamo se il dato si confermerà o avrà delle variazioni, sappiamo però che ci stiamo confrontando con uno dei periodi di crisi economica più difficili del nostro paese e ci aspettiamo che il numero aumenti.
Aurora Mocci