La Giornata internazionale degli Avvocati minacciati ricorre il 24 gennaio di ogni anno per ricordare il massacro di Atocha, a Madrid, del 24 gennaio 1977, in cui furono uccisi 5 avvocati esperti di diritto del lavoro, nel periodo di transizione tra la dittatura franchista e la democrazia.
Organizzata fin dal 2009 dalla Fondazione omonima in collaborazione con diverse associazioni di avvocati, è nata allo scopo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle minacce, sulle violenze, e in molti casi, purtroppo, sugli omicidi di Avvocati, in diverse parti del mondo e nei cinque continenti, colpevoli solo di aver esercitato in maniera indipendente ed autonoma la loro professione di avvocato e di battersi per la difesa dei loro assistiti nel quadro del rispetto dei diritti fondamentali e del giusto processo, così come previsti nelle convenzioni internazionali.
Dopo Iran, Turchia, Filippine, Paesi baschi, Honduras, Cina ed Egitto, di nuovo la Turchia nel 2019, il Pakistan nel 2020, Azerbaigian nel 2021, quest’anno la giornata internazionale è dedicata alla Colombia, segnata da profonde crisi.
Per più di 50 anni ha subito un conflitto armato interno che ha coinvolto lo stato, i paramilitari, i guerriglieri e i trafficanti di droga e ora sta affrontando una grave crisi sociale, con una società molto divisa e grandi disuguaglianze.
Questa situazione determina numerose violazioni dei diritti umani.
Nel 2016, la firma degli accordi di pace all’Avana tra il governo colombiano e le FARC (Forze armate rivoluzionarie) ha messo ufficialmente fine al conflitto armato. Tuttavia, il processo di pace non ha ancora avuto gli esiti sperati. I negoziati con la guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) sono stati sospesi e i gruppi paramilitari e il traffico di droga continuano a rinforzarsi. Nonostante la creazione negoziata della Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP), destinata a facilitare la riconciliazione nazionale e ad aiutare le vittime del conflitto, la popolazione continua a subire abusi.
Nel 2021, i colombiani hanno manifestato contro il governo per una proposta di riforma fiscale che li avrebbe danneggiati. Il governo ha represso queste proteste, rispondendo con un attacco brutale allo stato di diritto, che è stato denunciato dalla Commissione interamericana dei diritti umani e da molte organizzazioni nazionali e internazionali. Questa situazione ha provocato un aumento considerevole della domanda di assistenza legale per le vittime di detenzione, tortura, sparizione, violenza sessuale e altre aggressioni.
Gli avvocati che accettano questi casi però sono spesso soggetti a rappresaglie.
Lo schema delle intimidazioni si ripete: sorveglianza, furto di attrezzature professionali, discredito delle attività professionali, minacce di morte contro gli avvocati e le loro famiglie.
Il livello di minacce e di violenza è talvolta così alto che gli avvocati sono costretti all’esilio.
Gli omicidi di avvocati in Colombia non si sono mai fermati. Nel 2021, cinque avvocati sono stati uccisi a causa della loro attività professionale.
Purtroppo la mancanza di unità e di indipendenza istituzionale dell’ordine professionale forense colombiano costituiscono un ulteriore fattore di debolezza per gli avvocati che lavorano su casi sensibili e sono vittime dell’assimilazione al loro cliente o alla causa che difendono.
https://protect-lawyers.org/wp-content/uploads/Brochure-IT.pdf
Link al sito dell’OIAD (Osservatorio internazionale degli avvocati in pericolo):
Link al sito web della Fondazione Giornata dell’Avvocato in Pericolo: