Anna Rossomando, responsabile giustizia PD, mando rosso, dico rosso, penso rosso, il cervello va a fuoco e tutti precipitiamo nell’abisso della malagiustizia che compie 73 anni e non può usufruire di quota 100 a causa della Fornero, usata nel mitico Governo Monti per accendere il forno e riscaldare la minestra biologica che Berlusconi aveva offerto agli Italiani, che non era poi così indigesta come volevano far credere i compagnucci della così detta sinistra di lotta e di governo.
L’attenzione e la consapevolezza crescente negli elettori riguardo l’ormai improrogabile esigenza di un ritorno ad una democrazia sana erano un tema di primaria attualità. Stagionalità del prodotto politico, abbandono di pesticidi di retorica, omertà e ipocrisia, salvaguardia dell’ambiente umano, concetti elementari che comunque avevano fatto presa sui delusi delle sinistre. Ma le truppe di magistratura democratica avevano un altro progetto, sequestro conservativo del Paese. Un tempo il responsabile “Giustizia” del PD era Andrea Orlando, un semianalfabeta, al quale, se dovesse leggere una sentenza della Corte di Cassazione, verrebbe l’Alzheimer, malattia che colpisce il cervello e comporta un peggioramento di facoltà mentali (memoria, linguaggio, capacità di ragionamento, capacità di riconoscere oggetti e persone), affettività ed emotività (depressione, ansia), comportamento e personalità (aggressività, agitazione).
Si narra che lo scettro di una riforma giusta sia passato al trio Salvini, Bongiorno, Hunziker, pare vogliano contestare il primato conquistato dai I Måneskin, un gruppo musicale rock italiano formatosi a Roma nel 2016 e composto da Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria). Il trio cosmopolita (Milano, Palermo, Svizzera) contesta la notorietà dei I Måneskin per essere stati, loro tre voci soliste unificate in un suono simile ad uno sbadiglio, illegittimamente esclusi dalla partecipazione all’ undicesima edizione di X Factor, in quanto avrebbero potuto firmare un contratto con gli elettori che avrebbe demolito Il ballo della vita, contenente il singolo Torna alla casa delle libertà, che avrebbe consacrato il trio a livello nazionale, permettendo di intraprendere un’estesa tournée su tutto il territorio nazionale e perfino di portare la Bongiorno a ricoprire la carica di Presidente della Repubblica, una donna auspicata da molti; il grande sogno di Salvini.
Ma la storia è regina dell’intrigo e dell’imprevisto, si è affacciata con il garbato impeto del “vai avanti tu che a me me vie da ride”, la maestrina Simona Malpezzi, nuovo capo gruppo PD al Senato della Repubblica che ha sostituito l’ex renziano Marcucci. Simona Malpezzi, ex sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, è stata eletta all’unanimità nuovo capogruppo del Pd al Senato durante l’assemblea dei senatori dem a Palazzo Madama. Malpezzi succede ad Andrea Marcucci. Nata a Cernusco sul Naviglio e cresciuta a Pioltello in provincia di Milano ha frequentato lettere moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove si è laureata con una tesi su Amintore Fanfani.
Lettere moderne, ma sembra che non conosca i grandi della letteratura: Albert Camus, Marcel Proust, Franz Kafka, Antoine de Saint-Exupéry, André Malraux, Louis-Ferdinand Céline, Ernest Hemingway, Simone de Beauvoir, Samuel Beckett, Jean-Paul Sartre, Guillaume Apollinaire, Claude Lévi-Strauss, Aldous Huxley, George Orwell, Eugène Ionesco, Sigmund Freud, Marguerite Yourcenar, Vladimir Nabokov, James Joyce, André Gide, Gabriel García Márquez, William Faulkner, Thomas Mann, solo per citare i più importanti, letture che consigliamo anche ai superbi Magistrati.
La maestrina non ha imparato nulla, l’unica parola che ripete a vanvera è “transizione”, tutto è transizione, niente meglio di transizione, usate la transizione risparmiate sulla spesa, “se magna nun se sa quanno”, fa bene alla dieta, la magrezza aumenta la vita di 15 anni dicono le neuroscienze.
Quando è nato Priolo aveva già sostenuto all’università di economia e commercio – Roma – Piazza Fontanella Borghese – dopo frequentata da Mario Draghi, l’esame di storia economica con il Prof. Amintore Fanfani, voto 28 mi pare di ricordare.
Ma I Måneskin sembrano imbattibili. Nel 2021 è stato pubblicato il secondo album Teatro d’ira – Vol. I, contenente il brano Zitti e buoni, che ha permesso alla formazione di trionfare alla 71esima edizione del Festival di Sanremo e alla 65esima edizione dell’Eurovision Song Contest. Il successo ottenuto all’Eurovision ha garantito ai I Måneskin di affermarsi sulla scena mondiale, entrando in svariate classifiche.
Intervistati da una reporter del quotidiano di PAEREROMA sul tema della “Giustizia” nel mondo sembra che abbiano risposto: zitti e buoni alla Giustizia ci pensa Carlo Priolo meno analfabeta di altri che si intestano titoli che non hanno. L’autore della canzone “Giustizia” si dice essere lui per aver incontrato un bambino che gli ha insegnato a leggere le stelle.