Il riacuirsi della crisi in Ucraina dovrebbe portare nuovamente a una riflessione sulla necessità di riformulare una politica energetica finalizzata a rendere autonomo il nostro paese. Lo spettro di una catastrofe energetica è reale e concreto. L’Italia non può fare a meno del gas russo e, di fronte al rischio sempre più concreto di un conflitto, è necessario chiedersi fino a quando vogliamo continuare a dipendere da altri paesi. La soluzione c’è ed è fondata su una politica di indipendenza energetica con al centro un programma nucleare. Per farlo, bisogna incarnare una nuova prospettiva, una nuova volontà. Il tergiversare del governo Draghi sulla possibilità di nuove sanzioni contro la Russia, che andrebbero a impattare negativamente sulla nostra economia e su quella dell’intera Europa, l’incapacità di salvaguardare le forniture di gas, tanto più in relazione al progetto del gasdotto Nord Stream, non sono più posizioni accettabili per una Nazione che deve tornare ad essere protagonista del palcoscenico mondiale. Bisogna riportare in primo piano quelli che sono i nostri interessi nazionali e quello energetico è di fondamentale importanza. Allo stesso modo, non possiamo continuare ad accettare un’Europa non in grado di porsi come protagonista attiva e terza via tra i due blocchi: È ora di smettere di farsi incantare sia dalle sirene dell’atlantismo che dal miraggio di Mosca come terza Roma: il centro è e rimane uno ed è italiano ed europeo. Riprendiamocelo.Così in una nota CasaPound Italia