Oggi Emilio Vincioni, simbolicamente nel giorno del suo compleanno, comincia il suo sciopero della fame, vediamo perché
Emilio conosce durante una vacanza una donna che lo fa innamorare, si sposano, vivono stabilmente in Italia anni e cercano un figlio, il tanto agognato figlio sta per nascere, già si sa che sarà una bambina
Emilio è felice, con sua moglie va d’amore e d’accordo, si inizia a preparare tutto l’occorrente per l’arrivo della loro figlioletta.
Emilio, da marito amorevole quale è, decide di esaudire il legittimo desiderio di sua moglie quando gli chiede di concludere la gravidanza nel suo paese di origine, vicina alla sua famiglia.
Emilio trova logico che sua moglie volesse i suoi affetti più cari tutti vicini nel giorno più importante della sua vita in cui sarebbe diventata mamma
Emilio parte con sua moglie per la Grecia, sua moglie partorisce la loro stupenda bambina e rientra in Italia da solo in attesa che sua moglie e sua figlia lo raggiungano di li’ a poco, giusto il tempo di ristabilirsi dal parto, come da accordi informali. Quindi Emilio dovendo tornare al lavoro, decide, seppur a malincuore, di partire senza moglie e figlia
Passa il tempo ed Emilio inizia a insistere affinché sua moglie torni a casa, non solo questo non avviene ma si sente rispondere dopo una serie di ingiustificati rinvii del rientro, che la stessa non intende farlo. A quel punto, esterrefatto, si vede costretto a muoversi legalmente sia in Italia che in Grecia fiducioso di un pronto riscontro positivo delle Corti adite.
Qui comincia l’odissea di questo padre la cui figlia viene trattenuta in Grecia da 6 anni dalla ormai ex moglie, a quanto pare, sinora “a norma di legge” seppur sembri incredibile
“Niente festeggiamenti per il mio compleanno. Niente dolci, spumante, auguri … ho pensato ad una ricorrenza ricordata in maniera atipica: voglio dare inizio ad uno sciopero della fame collettivo, coadiuvato dalle tante persone che da 6 anni mi sono vicine. Sto preparando questa forma ghandiana di protesta che avrà inizio proprio nel giorno del mio compleanno.”
È la dichiarazione di Emilio Vincioni, un padre che non riesce ad avere con sé la figlia, trattenuta in Grecia dalla madre.
La storia di Emilio e della sua bambina è nota a molti ma non a tutti, prossimamente pubblicherò la vicenda che si snoda tra tribunali greci ed italiani, Convenzioni internazionali, Corte di Giustizia Europea e molto altro, provvedimenti inquinati da pregiudizi difficili da credere che possano essere reali, tanto appaiono assurdi, incredibili, contradditori, kafkiani
Basti sapere che la bimba formalmente risulta sullo stato di famiglia del padre (tanto che lo stesso paga regolarmente alcune imposte a riguardo), ma in realtà da 6 anni vive in Grecia e non ha mai visto l’Italia.
Ora Emilio Vincioni annuncia l’iniziativa di protesta che parte oggi 18 febbraio, si inizia uno sciopero della fame e la motivazione è semplice, ribellarsi a tanta ingiustizia.
Come lui soffrono tanti altri genitori, nonne, nonni, zie, zii e cuginetti privati dell’affetto di bambine e bambini lontani migliaia di chilometri. La protesta parte dal suo caso ma darà voce e visibilità a tanti, troppi altri casi simili: centinaia di bambine e bambini sono trattenuti all’estero da un genitore che ha violato tutto il violabile sotto il profilo umano, prima ancora che penale e civile
La novità è nell’azione collettiva: uno sciopero della fame nel quale dopo di Emilio si alterneranno tante persone come ad esempio Ivan Marino anch’esso vittima di sottrazione oltre che caro amico di sventura.
I molti che conoscono la storia di Emilio gli sono vicino: avvocati, presidenti di associazioni, giornalisti, consiglieri degli EELL ma soprattutto amici della rete che gli hanno espresso e continuano ad esprimergli solidarietà.
Difficile, per chi non ha vissuto esperienze simili, comprendere fino in fondo la sofferenza lacerante di un genitore al quale viene impedito di stringere la figlia tra le braccia, vederla crescere, seguirla nello studio, accompagnarla alle attività extrascolastiche, raccoglierne le confidenze, leggerle le favole della buonanotte, consigliarla, guidarla, sostenerla nelle sue delusioni e ridere con lei dei suoi successi. Da considerare che Emilio non può nemmeno parlare in una lingua comune con sua figlia, cittadina italiana, nei rari momenti di incontro con lei e non certo per colpa sua
L’iniziativa prevede una modalità di protesta non violenta e nemmeno rischiosa per la salute di chi la mette in atto: settimane o mesi di astinenza dal cibo porterebbero sicuramente alla debilitazione di un solo soggetto, mentre la catena umana che partirà oggi 18 febbraio sarà composta da tante persone che si alterneranno, 24 ore a testa, nel proseguire ad oltranza l’azione dimostrativa
Un’azione di protesta collettiva per sensibilizzare l’opinione pubblica, i media, le autorità.
Foto e cartelli quotidiani, col conteggio dei giorni, documenteranno il progredire dello sciopero della fame; pagine social e siti web sono già mobilitati per seguire l’iniziativa e darle visibilità
L’unico aspetto curioso della vicenda è il fatto che i cittadini debbano organizzare delle azioni eclatanti per chiedere il rispetto dei propri diritti e dei diritti dei propri figli.
Emilio nonostante tutto: buon compleanno!