La guerra è il male dell’uomo. Le guerre segnano il tempo e lo spazio, scrivono la storia dell’uomo con il sangue e la sofferenza. Molte guerre per dimensione e conoscenza sono grandi guerre, altre sono piccole. Alcune pur grandi hanno registrato in proporzione meno sangue e tante sofferenze, altre più sangue e qualche sofferenza in meno. Guerre molto conosciute, altre poco, altre dimenticate. Guerre che scrivono nel tenero cuore dei bambini divenuti adulti l’incancellabile esperienza dell’infelicità.
Ma comunque guerre. Il cammino dell’uomo, l’evoluzione, l’innovazione, trovano un arresto nel percorso dello sviluppo e si torna ai primordi. Si esalta il progresso, si condannano quelli che potrebbero fermarlo, ma quando scoppia la guerra sovente i predicatori del bene supremo di ieri diventano dei traditori, dei finti, degli omertosi, degli occupanti abusivi di posti di potere per fini personali e non per il bene degli altri.
Scoprire i falsi profeti è facile. Lo apprendiamo dalle loro parole. Se dicono di agire esclusivamente per il bene degli altri, se dicono di restare tutti uniti, se fanno appello alla solidarietà per gli altri, se hanno il posto fisso e vengono retribuiti con i soldi degli altri, se giudicano gli altri, esonerandosi di essere sottoposti al giudizio degli altri, se annunciano che nessuno sarà lasciato solo, che lo Stato c’è, che vince la democrazia e la libertà, allora sappiate che questi predicatori sono dei falsari, più pericolosi dei delinquenti che non si mimetizzano da belle persone, esaltano il loro status di criminali e sono facilmente individuabili.
Mi sono trovato per caso, sono precipitato come se avessi perso l’equilibrio nell’abisso del male, della criminalità ignorata e mascherata dall’interesse superiore del minore, per il sostegno ai genitori inadeguati. Un mondo infame dove nelle macellerie si sezionano i figli degli indifesi per i pezzi di ricambio dei figli dei potenti.
Per un caso del destino. Non ho voluto dei figli, non ho mai ricoperto una posizione di comando, non ho mai svolto funzioni sociali di sostegno ed accoglienza, non sono mai stato leader o dirigente o membro di partiti, movimenti o associazioni di tipo politico. Sono orgogliosamente il signor nessuno e quindi sono solo responsabile delle mie azioni.
Ma appunto al crocevia del destino ho incontrato all’età di 71 anni un bambino di 7 anni che mi ha detto: “gli adulti non hanno mai risolto un problema” ed all’età di 10 anni quando si è trovato carcerato in un lager di Stato (le cosiddette case famiglia), per volere del padre, del difensore del padre (una avvocatessa squilibrata megalomane che si presenta come “donna delle istituzioni”) e per gravissima responsabilità di due giudici minorili, ha scritto a scuola (nel luogo dove è stato rapito da 8 operatori di cui 5 agenti dell’anticrimine) un tema sul “rispetto” che si è diffuso con la velocità della luce.
Così per puro caso è iniziato il mio viaggio nell’inferno dell’orrore e della sofferenza lungo fino ad oggi; 11 anni che ho raccontato negli atti giudiziari depositati in ogni dove ed in alcuni libri che ho dedicato a questo bambino figlio delle stelle e del vento.
Ebbene, ma non è una lamentela, ho agito da solo, tutti a parole hanno condiviso, si sono scandalizzati, ma si sono anche tirati indietro. Non avevo dubbi.
Solo tre donne parlamentari appartenenti in origine al M5S, alcune fuoriuscite altre no, hanno intrapreso un’azione di disvelamento di questo fenomeno sociale e giudiziario a 360 gradi senza risparmio di energie vitali, superando gli ostacoli, mettendosi contro gli stessi compagni di strada e garantendo alle vittime figli e genitori un porto dove approdare.
Sono la senatrice Cinzia Leone, le deputate Stefania Ascari e Veronica Giannone.
Sarà mia cura per quanto possibile sostenerle in ogni sede e diffondere la conoscenza del loro agire nell’adempimento dell’autentico compito di un parlamentare.
E’ bene che si sappia che sono il sig. nessuno, ho solo avuto la fortuna di essere sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e sono preparato al peggio.