Proprio una fonte interna, quindi attendibilissima, alla basilica ortodossa degli ucraini di Santa Sofia a Boccea ha raccontato come il popolo ucraino di Roma si senta del tutto abbandonato dalle istituzioni.
La Capitale accoglierà 15 mila profughi
«Stiamo parlando di una comunità che si prepara ad accogliere almeno 15mila profughi: la risposta di chi è al Governo della Capitale è del tutto inadeguata e ci sembra tardiva.
E’ arrivata invece rapida quella di inviare armi in Ucraina: Gualtieri in questo ha sposato in pieno la tesi del suo segretario di partito Enrico Letta.
Peccato che l’articolo 11 della nostra Carta costituzionale recita che l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Insomma, la maggioranza non si è fatta trovare preparata e non gli basterà accendere in piazza una fiaccola un giorno sì e un giorno no o vestire di gialloblu l’Aula Giulio Cesare.
La questione sanitaria
Poi, il dato più grave per i cittadini: la questione sanitaria delle mancate vaccinazioni dei rifugiati ucraini è stata clamorosamente sottovalutata.
La Regione Lazio ha dormito, e ora rischiamo una recrudescenza pazzesca del Covid sul territorio regionale, proprio come sta succedendo in queste ore nel Regno Unito. Roma deve mettere degli hospitality manager sul campo, non centralinisti dietro a un telefono sommersi dalle più disparate richieste.
Insomma, sindaco e sodali: datevi una svegliata, prima che sia troppo tardi».
Così in una nota il consigliere capitolino e vicepresidente dell’Assemblea capitolina Paolo Ferrara (M5S).
Francesca Ruggiero