“Chi scappa dalla guerra va accolto senza se e senza ma. Come italiani e come medici sentiamo il dovere di dare il nostro contributo in termini di solidarietà e siamo pronti a farlo garantendo la massima e immediata assistenza sanitaria ai cittadini ucraini, quasi tutti donne, bambini e anziani, in un contesto di efficienza consapevole”, è quanto sostiene il Prof. Paolo Tranquilli Leali, presidente del SIOT, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia che ha attivato in sette reparti di Ortopedia a Roma, Milano, Bari, Genova, Vicenza, Riccione e Sassari, personale, attrezzature e strutture per accogliere i rifugiati affetti da patologie osteoarticolari.
“La medicina di precisione è sempre stata una delle nostre priorità. Le differenze biologiche, socio-economiche e culturali tra individui hanno un impatto sull’espressione clinica e sulla risposta ad uno specifico protocollo terapeutico. Siamo quindi pronti a garantire ai pazienti donne, bambini e anziani ucraini cure personalizzate”, ha precisato la Dott.ssa Maria Silvia Spinelli, coordinatrice della CPO/MdG della SIOT, sottolineando il fatto che saranno rafforzate tutte le procedure di sicurezza che prevedono l’uso di guanti, mascherine e tute anti contagio visto che in Ucraina, sia il Covid che la altre patologie infettive sono molto più diffuse rispetto al nostro Paese.
Alessandro Ungaro