Una coalizione per Ardea
Le comunali si avvicinano e Ardea si prepara con una coalizione nata dalla volontà di essere un aggregatore tra due apici di idee politiche, così come emerge dallo statuto di Amici per l’Italia, che si presenterà alle elezioni insieme ai due partiti: Rivoluzione Ecologista Animalista e Democrazia del Popolo, già distintisi durante l’ultima tornata elettorale capitolina dove si sono avvicinati alla fascia del 2 percento. Il leader di Amici per l’Italia è il dottore Mariano Amici, diventato noto al grande pubblico per le sue posizioni fortemente no vax e negazionista, che ancora dichiara di seguire con fermezza. Come racconta alla Redazione, Amici si affaccia alle prossime elezioni amministrative animato dal progetto politico per cui per cambiare la linea governativa attualmente in atto a livello nazionale, si debba ripartire da un’attività politica locale. “Amici per l’Italia intende lanciare un messaggio nazionale indipendente dal colore politico, chiamando tutti i cittadini a scendere in campo per partecipare al cambiamento” afferma lo stesso Amici. Su questa linea di azione si dichiara così favorevole ad avanzare la proposta di un candidato sindaco raggiunta tramite un accordo comune con gli altri due partiti. Il convegno “Il rilancio dell’Italia parte da Ardea”, previsto per sabato 19 marzo alle ore 10:30 presso Lido dei Pini, sarà un primo momento di dibattito pubblico della coalizione, ospiti d’onore dell’evento Gabriella Caramanica e l’avvocato Carlo Priolo, rispettivamente i segretari nazionali di Rivoluzione Ecologista Animalista e di Democrazia del Popolo.
Amici per l’Italia, dopo le forte critiche alla gestione pandemica, arrivano i dubbi sull’efficacia del Patto Atlantico
Anche in vista delle elezioni comunali, non si può fare a meno di tralasciare il tema più caldo della politica mondiale delle ultime settimane: il conflitto russo-ucraino. “Amici per l’Italia condanna duramente la guerra in atto, la nostra è una linea basata sulla lealtà e sulla verità, crediamo fermamente nella via diplomatica come soluzione per la crisi, e ci dichiariamo contrari a ogni tipo di imperialismo, indipendentemente da quale forza politica provenga. Per tanto è innegabile che laddove la Nato sia intervenuta non abbia fatto altro che portare guerra, sangue e impoverimento delle popolazioni locali, e non mancano esempi da riportare, dal Kosovo, alla Siria, all’Afghanistan, senza che mai dall’Occidente si sollevasse una sola voce per contestare tali avvenimenti” afferma il dottor Amici portando così avanti forti criticità sull’efficacia del Patto Atlantico. “Pur continuando a ribadire la condanna di questa guerra, la Nato doveva aspettarsi una reazione russa in seguito alla sua decisione di piazzare missili lungo il confine ucraino. Non può esserci pace, fino a che entrambe le parti non manifestino tale volontà in seguito all’attuazione di provvedimenti concreti che permettano la conclusione pacifica di questo conflitto” chiosa Mariano Amici.