“In Questo terzo romanzo, affronto il timore di quello che il buio nasconde, di ciò che la mente è in grado di creare, di ciò che in genere si rifugge. Parola dopo parola, si viene risucchiati in un mondo che non vorresti conoscere, anche se sai che esiste. Le atmosfere fosche, il timore dell’intangibile, l’ossessione, si impossesseranno letteralmente del lettore. Alcuni capitoli ti daranno speranza, altri ti lasceranno incredulo, sentirai la tensione e l’ansia scorrerti sottopelle, quasi si fosse lì a vivere quelle esperienze destabilizzanti del protagonista (che altri non è il mio alter ego). Il protagonista intraprende una vera e propria rivelazione spirituale, un salto quantico passato attraverso la sofferenza e il dolore. Ho cercato di riportare a galla quell’antico dolore che è insito in ognuno di noi, ben nascosto nella profondità dell’animo. Sono riuscito a uccidere le mie paure, con l’intento di perdonarmi per tutti gli anni in cui sono mancato a me stesso e alla vita, consegnando così fra le mani dei lettori un Salvo nuovo e purificato, dove insegno che dalla sofferenza si può uscire con spirito nuovo, senza più tremare davanti al dolore. Il messaggio nascosto per me quindi é chiudere con il passato per poi rinascere. Non significa come già ho detto prima che dimenticheremo tutte le nostre paure, i nostri dolori il nostro soffrire, ma che riusciremo a portarlo fuori alla luce, come se fosse un’entità separata, viva. Tutto questo ha il sapore della libertà, della vera forza delle nostre fragilità e della consapevolezza. Il Salvatore di carta accompagna il lettore nella sua discesa all’inferno, così come in un vero e proprio contrappasso Dantesco”, questo dice Salvo Fuggiano parlando del suo nuovo romanzo che si intitola “Fragile”.
“Il mio mondo è cavo, nasconde un vuoto al suo interno. La vita non è ciò che sembra. Oltre la superficie ci sono crepe e fenditure che penetrano ancora più in profondità. È un luogo di oscure caverne, un labirinto di passaggi in cui la storia diventa futuro, il passato presente e il passato non muore mai. Rimane lì in agguato sotto la superficie del presente”, aggiunge rispondendo alla domanda a quale citazione presente nel testo tiene di più.
Molto positiva la risposta dei lettori che, come dice Salvo, “si sono riconosciuti nella vicenda del protagonista e hanno cominciato a combattere contro i propri mostri interiori.”
Roberto D’Amato