Roberto Alessandrini è un giovane scrittore romano con al suo attivo già diverse pubblicazioni per le quali ha ricevuto, oltre ai meritati complimenti, anche dei riconoscimenti che dimostrano il valore dell’autore e dei suoi scritti. Il suo ultimo lavoro si intitola “Con gli occhi… di un ragazzo…” dove affronta le tematiche cari ai giovani ed i loro problemi visti con gli occhi – e la penna – da un loro coetaneo.
Come hai iniziato a scrivere? Chi ti leggeva all’inizio?
“Ho iniziato all’età di circa 12-13 anni. Già alle media mi resi conto che mi piaceva scrivere. Mi dava un senso di libertà e sentivo che potevo esprimere ciò che provavo dentro. La scrittura mi ha aiutato ad affrontare le mie solitudini e a non buttarmi mai via. Comunque mi leggeva mia madre.”
Nel più profondo delle tue motivazioni, per chi scrivi?
“Per gli ultimi e per chi ha ancora un cuore.”
Il tuo libro “Con gli occhi… di un ragazzo…”, è ben curato, profondo ed emozionante. Come nasce questo tuo lavoro?
“Con gli occhi di un ragazzo, ho attraversato tante storie e a volte non è stato facile raccontarle. Tutte belle però, come germogli di grano. Così ho desiderato raccontarle e indirettamente affrontare tanti problemi che riguardano i giovani.”
Ha chi è rivolto questo libro?
“Parlando di bullismo, affettività, emarginazione, obesità, sicuramente ai ragazzi; ma anche ai loro genitori e ai nonni.”
Cosa pensi di ciò che accade nel mondo?
“Credo semplicemente che tutti gli eventi si verificano per un determinato motivo. Penso che l’attualità ci dovrebbe insegnare qualcosa.”
Roberto D’Amato