E’ evidente che nelle ultime settimane, in Italia il caro carburanti si è sentito prepotentemente. I prezzi della benzina e del diesel hanno raggiunto valori altissimi, rendendo molto oneroso un pieno di carburante sia per le famiglie che per le aziende.
Da cosa è costituito il prezzo dei carburanti? E’ composto principalmente da tre elementi, il costo della materia prima e del trasporto, l’accisa e l’Iva, calcolata sulla somma dei primi due. Palazzo Chigi, ha deciso di intervenire sul prezzo adottando una norma in vigore nel 2007, dove si utilizza il maggior introito Iva già ottenuto dalla vendita dei carburanti per ridurre l’accisa corrispondente ed ottenere la diminuzione del prezzo finale.
In merito a questi aumenti, il Governo Draghi, ha varato il Decreto Taglia Prezzi, che ha lo scopo di calmierare i prezzi del carburante oltre che quello delle bollette luce e gas. L’obiettivo è quello di rientrare sotto la soglia di due euro al litro per il carburante. Con questo decreto si vuole potenziare anche il ruolo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, il quale dovrà monitorare il rispetto dei prezzi in modo da prevenire e riparare ad aumenti direttamente dal singolo benzinaio.
Questa manovra, però ha una durata ben precisa, infatti per il momento sarà valida solamente fino alla fine di aprile. Il Governo ha spiegato che uno dei motivi per temporizzare il periodo di intervento è per verificare come si comporta il mercato nei prossimi giorni e settimane. Poi deciderà se prolungare l’intervento o no.
Subito dopo l’annuncio del taglio delle accise, sono arrivate le prime reazioni. Il Presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori, Massimiliano Dona, ha commentato «E’ evidente che 25 cent sono meglio di 8,5, ma si tratterebbe comunque di un ribasso inadeguato e insufficiente. Nei giorni scorsi ne avevamo chiesti il doppio, almeno 50 centesimi. In pratica, conteggiando anche l’Iva al 22%, i prezzi si ridurrebbero di circa 30 cent, 30,5 centesimi, ossia, prendendo gli ultimi dati ufficiali del Mite secondo i quali la benzina in modalità self service viene venduta in media a 2,185 euro al litro e il gasolio 2,155 euro al litro, i carburanti scenderebbero sia sotto la soglia di 2 euro che sotto la soglia di 1,9 euro, ma non tornerebbero nemmeno ai livelli precedenti il conflitto, ai valori pre-guerra. La benzina, infatti, con la riduzione delle accise arriverebbe a 1,88 euro e il gasolio si attesterebbe addirittura a 1,85 euro. Per il servito, ovviamente, sarebbe ancora peggio. Le misure previste ieri dal Governo sono solo un palliativo. Sono del tutto insufficienti e inadeguate rispetto all’emergenza in corso. Serviva uno scostamento di bilancio. Ovvio che se si mettono pochi soldi racimolati qua e là non si va molto lontano».
Parere negativo rispetto alla scelta di Governo arriva da Assopetroli Assoenergia, che nella lettera inviata al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani e al Premier, Mario Draghi ha richiesto chiare indicazioni, affinché i eventuali danni all’apparato distributivo vengano limitati, in caso contrario il settore sarà pronto a mobilitarsi per uno sciopero.
Agostino Fraccascia