“Sono entusiasta di entrare a far parte di una squadra di lavoro eccezionale e di una comunità vivace, da cui ho ricevuto un’accoglienza estremamente calorosa. Le criticità insorte a causa dell’emergenza sanitaria degli ultimi due anni sono state affrontate e risolte egregiamente, e il Parco è pronto per una nuova fase di crescita. Con questa energia e motivazione, ci metteremo immediatamente all’opera per pianificare un programma innovativo di tutela dei reperti e dei monumenti, avviare nuovi progetti di ricerca e implementare strategie di fruizione e comunicazione che rendano i siti di Paestum e Velia sempre più accessibili e inclusivi”, questo il commento del neodirettore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo, nominata dopo aver superato una rigorosa selezione internazionale.
Tiziana D’Angelo, che gestirà per i prossimi 4 anni i due siti magno-greci della provincia di Salerno, prende il posto di Gabriel Zuchtriegel, passato a dirigere il Parco Archeologico di Pompei nel 2021 dopo essere stato nominato nel 2015, e di Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del MiC che ha avocato a sé la direzione dei due parchi dal 2021 fino ad oggi, in attesa dell’entrata in servizio del nuovo direttore.
“Una delle priorità sarà quella di imprimere un’ulteriore spinta per la valorizzazione di Velia nella sua unicità archeologica, geo-ambientale e culturale, e per il consolidamento del suo legame con Paestum e il Cilento. Per farlo lavoreremo su molteplici fronti, dall’utilizzo di tecnologie avanzate per il monitoraggio dell’area archeologica alla riqualificazione e creazione di nuovi spazi e percorsi espositivi, alla delineazione di itinerari di turismo sostenibile. Tutto questo sarà possibile grazie alla preziosa collaborazione di enti, istituzioni e imprese territoriali, con cui sto avendo modo di confrontarmi proficuamente, ma anche attraverso l’ampliamento della nostra rete internazionale”, conclude la D’Angelo che, ricordiamo, può vantare un curriculum professionale di tutto rispetto, avendo partecipato a diverse campagne di scavo in Italia e in Turchia e avendo lavorato in diversi musei internazionali come il Metropolitan Museum of Art di New York e gli Harvard Art Museums di Cambridge, MA.
Alessandro Ungaro