La forza di attrazione tra due corpi celesti è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra essi. A qualunque distanza dell’Universo, esisterà sempre una forza di attrazione tra due corpi. A maggior ragione se la loro carica è elevata. Fu l’economista Walter Isard a scoprire come la legge di Newton trovi evidenza empirica anche nella teoria del commercio internazionale. Dobbiamo ora a Paolo Genovese e al suo ultimo film, Supereroi, l’applicazione della teoria della gravitazione universale al campo più inafferrabile dell’esperienza umana: l’amore.
La storia dei due protagonisti è la storia di milioni di altri innamorati, almeno fino al felice e non scontato epilogo del loro ricongiungimento. Il prisma attraverso il quale vengono raccontati i 20 anni di vita, dal loro primo incontro alla conclusione del film, è quello del loro iniziale disallineamento spazio-temporale e del lento ma inesorabile riallinearsi del tempo, dello spazio, delle sensibilità, della maturità dei protagonisti, che consentirà infine all’amore di trionfare.
Il “convenzionale” professore di Fisica, Marco, interpretato da un monumentale Alessandro Borghi, sogna una relazione stabile e definitiva con la fumettista Anna, meravigliosa Jasmine Trinca, allergica alle regole e alle convenzioni come il personaggio dei suoi disegni, Drusilla. Schema inverso a quello riscontrabile di solito, in cui l’uomo è spesso Peter Pan, sognatore, immaturo o idealista e la donna è più pratica, realista e legata alle necessità del quotidiano. Viene naturale pensare ad “Anna e Marco” di Lucio Dalla.
La tecnica del flashback continuo utilizzata da Genovese è un’altra trasposizione della scienza fisica alla materia dell’amore. Come spiega Marco ai propri studenti, “il tempo non esiste e la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione”. Il passato e il presente si interscambiano continuamente, quasi a confondersi, e mentre si confondono iniziano a produrre il futuro e a mescolarsi con esso, perché “il futuro è domani, è stasera, è già ora. Questo momento è nostro e lo facciamo durare quanto vogliamo noi”.
Altro tema ricorrente nel film è quello del destino. Anche se esiste un disegno per ognuno di noi, nella vita c’è chi il destino lo subisce, come Vittorio (Vinicio Marchioni), che ha tradito la donna che ama, dalla quale viene lasciato rassegnandosi così a stare con la donna con cui ha tradito la sua amata e di cui non è innamorato. Ma c’è anche chi il destino se lo sceglie, avendo il coraggio di fare scelte, come Marco, che non si accontenta di soluzioni di comodo e sa aspettare fino a quando (ri)trova il grande amore. E’ il kairos degli antichi greci, il sapere attendere, costruendoci il futuro che vogliamo, giorno dopo giorno.
L’amore vero e profondo dura oltre la morte terrena, come Genovese ci fa vedere attraverso Anna e Marco.
In un’epoca in cui siamo schiacciati dall’anomia, atomizzati dalle insicurezze della società liquida e ossessionati dalla corsa al materiale, Supereroi vi farà piangere e riscoprire che l’amore è il sale della vita. Approfittate della calma di Pasqua per vederlo se ancora non lo avete fatto.
Gaetano Massara