In concomitanza con la 59. Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Fondazione Querini Stampalia in collaborazione con White Cube presenta un’importante esposizione curata dall’artista danese-vietnamita Danh Vo insieme a Chiara Bertola, responsabile del programma d’arte contemporanea dell’istituzione.
Come dichiarato da Dahn Vo: « Il “significato”non è una qualità dell’oggetto, è qualcosa che gli diano noi. Ciascuno di noi guarda alla cosa in modi diversi a seconda del proprio bagaglio, di quel che porta con sé. Così si crea la tensione tra gli oggetti ma anche tra le persone e gli ambienti.» Si tratta di una mostra davvero unica che riesce a far dialogare le opere di Danh Vo con i lavori di Park Seo-Bo (1931), ampiamente riconosciuto come iniziatore del movimento artistico coreano Dansaekhwa (pittura monocroma), e quelli di Isamu Noguchi (1904-1988), importante scultore, architetto, designer e scenografo statunitense di origini giapponesi. Il progetto espositivo abbraccia interamente gli spazi dello storico palazzo, un tempo abitazione privata della nobile famiglia veneziana dei Querini che nel corso degli anni ha accumulato un vasto patrimonio di opere d’arte, libri, oggetti pregiati costituendo un’importante collezione, messa a disposizione della comunità con la nascita della Fondazione nel 1869. Noto per la sua sensibilità nei confronti dello spazio e del tempo e del concetto di storia personale e collettiva, Danh Vo è stato invitato a pervadere con la sua “visione l’architettura labirintica della Fondazione che affianca elementi antichi, moderni e contemporanei, in un continuo viaggio nei secoli”. La Fondazione diventa così “un’ampia scultura” che può di volta in volta compiere nuovi incontri e assumere nuove scenografie agli occhi dei visitatori. L’artista ha punteggiato gli spazi della Querini con interventi allestitivi “leggeri” che includono la lampada Akari, firmata da Noguchi, insieme a un corpus di suoi lavori, molti dei quali sono stati realizzati nello studio di Güldenhof, a nord di Berlino. L’opera di Park Seo-Bo è invece esposta in una sala dedicata ed è rappresentata da un insieme di dipinti della serie Écriture, che si legano profondamente alle nozioni di tempo, spazio e materia. L’esposizione si inserisce nell’ambito del programma pluriennale “Conservare il futuro£ ideato e curato da Chiara Bertola per la Fondazione Querini Stampalia, in cui artisti contemporanei sono chiamati a confrontarsi e a dialogare con gli spazi della Fondazione traendone ispirazione per nuove espressioni, nel segno di una vitale sperimentazione. Oltre ad essere una prestigiosa e nota sede museale veneziana, la Fondazione Querini Stampalia è anche una delle Biblioteche tra le più importanti della città. Non è quindi un caso che Danh Vo abbia scelto questo luogo come una specie di archivio vivente per contenere il suo lavoro. “ Vo, Noguchi e Park Seo-Bo sono ospiti ed al contempo intrusi che alterano le nostre percezioni di oggetti e opere che altrimenti sarebbero fissi e ordinati. Ogni opera illumina lo sguardo di chi è capace di vedere. Forse è vero anche il contrario: ogni sguardo porta all’opera una scintilla di luce e di vita”.
La mostra “Danh Vo, Isamu Noguchi e Park Seo-Bo” resterà aperta al pubblico sino al 27 novembre 2022.
di Daniela Paties Montagner
Per ulteriori informazioni: www.querinistampalia.org