Roma, 28 apr. – Secondo l’indagine di Facile.it e Prestiti.it gli italiani sono tornati a chiedere prestiti personali per sposarsi tanto è vero che, nei primi tre mesi del 2022, il peso percentuale delle richieste di finanziamento per matrimoni e cerimonie è aumentato del 46% rispetto allo stesso periodo del 2021; il 12% in più se confrontato con i livelli pre-pandemia rilevati nel primo trimestre 2019. Secondo le stime del comparatore, la richiesta di finanziamenti per far fronte a questo tipo di spesa equivarrebbe a circa 100 milioni di euro erogati nel trimestre.
Dall’analisi, realizzata su un campione di oltre 30.000 domande di prestiti personali, emerge che chi si è rivolto ad una società di credito per far fronte alle spese del matrimonio ha cercato di ottenere, in media, 9.856 euro, valore in linea con quanto rilevato nel 2019, da restituire in 60 rate (5 anni). In calo, invece, l’età media dei richiedenti, che è passata dai 40 anni del periodo pre-Covid ai 37 anni rilevati nei primi tre mesi del 2022
“Grazie all’allentamento delle restrizioni il 2022 è visto da molti operatori del settore come l’anno di ripresa per l’industria dei matrimoni e i dati sulla richiesta dei prestiti personali sembrano confermare questo trend- spiega Aligi Scotti, BU Director prestiti di Facile.it- Positivo il calo dell’età media dei richiedenti su cui hanno avuto un peso anche le politiche a sostegno dei giovani introdotte dal Governo, in particolare le agevolazioni per l’acquisto della casa e la sottoscrizione di mutui rivolti agli under 36″.
Interessante notare come a presentare richiesta di prestito personale per spese legate ai matrimoni e cerimonie sia stata, nel 40% dei casi, una donna; il valore risulta nettamente superiore alle altre tipologie di prestito personale, dove il campione femminile normalmente rappresenta meno del 25% della domanda.
Allargando l’analisi alle richieste totali di prestiti personali raccolte online emerge che, nel primo trimestre 2022, gli italiani che si sono rivolti ad una società di credito hanno cercato di ottenere, in media, 11.502 euro. Il valore risulta non solo superiore a quello del 2021 (+4%), ma anche più alto rispetto all’importo medio richiesto pre-Covid (11.200 euro nel primo trimestre 2019).
Guardando alle finalità dichiarate in fase di domanda emerge che la prima ragione che ha spinto gli italiani a rivolgersi ad una società di credito è stata la richiesta di liquidità (32%), seguita da quelle per l’acquisto di auto usate (18%). In forte aumento la richiesta per il consolidamento debiti, che rappresenta circa il 15% delle domande; il dato va letto alla luce dell’andamento dei tassi di interesse che, nel primo trimestre dell’anno, sono rimasti estremamente favorevoli offrendo così ai consumatori la possibilità di consolidare debiti già in corso, in alcuni casi anche risparmiando sulla rata del finanziamento.
In calo la quota dei prestiti per ristrutturazione, che scende al 12% del totale.
Francesca Romana Cristicini