Il 5 aprile è stata approvata alla Camera la mozione sulla celiachia che potete consultare qui: https://www.camera.it/leg18/410?idSeduta=0672&tipo=documenti_seduta&pag=allegato_a#
Con questo atto parlamentare finalmente si promuove una discussione completa e trasversale su questo argomento. Come dichiarato dall’on. Murelli: “il celiaco subisce un grave disagio che lo porta a limitare significativamente la propria vita sociale, lavorativa e di studio. Informare, insegnare e sensibilizzare la popolazione sono solo il primo passo per dare risposte concrete a chi soffre di questa malattia e per restituire loro il diritto di vivere una vita normale senza la paura di consumare un pasto in compagnia o fuori casa”.
La celiachia è una malattia autoimmune provocata dall’assunzione di cereali contenenti glutine da parte di soggetti geneticamente predisposti, nei quali la predetta assunzione scatena una reazione che, con il tempo, determina l’atrofia dei villi dell’intestino tenue, strutture anatomiche fondamentali per l’assorbimento dei nutrienti alimentari. La manifestazione di tale patologia obbliga gli interessati ad escludere il glutine dai propri pasti, con conseguente eliminazione di tutti gli alimenti più comuni della dieta mediterranea e con evidenti difficoltà nel consumo dei pasti fuori casa.
Il Ministero della salute ha pubblicato l’edizione Anno 2020 della Relazione al Parlamento sulla celiachia, il documento di riferimento sulla celiachia in Italia, da cui si evince che al 31 dicembre 2020 le persone celiache sono in totale 233.147 e quasi 400.000 sono quelle ancora in attesa di una diagnosi dal momento che la celiachia colpisce l’1 per cento della popolazione.
Le donne celiache sono oltre il doppio degli uomini. In ragione delle serie e gravi conseguenze provocate da tale patologia e dalla sua diffusione, la stessa è stata riconosciuta, a tutti gli effetti, quale malattia sociale e, attualmente, la materia è regolata dalla legge 4 luglio 2005, n. 123.
In particolare, la citata normativa ha introdotto nel nostro ordinamento una disciplina volta, da un lato, a promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce e, dall’altro lato, ad individuare alcune misure di sostegno e supporto economico in favore dei soggetti affetti da tale patologia.
Ad oggi, l’esclusione del glutine dall’alimentazione costituisce l’unica terapia validata per la celiachia, ma non è semplice perché oltre ad eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti a base di cereali contenenti glutine (tra cui, ad esempio, pane, pizza, pasta e biscotti), bisogna saper riconoscere anche quelli nei quali il glutine è aggiunto come additivo durante i processi industriali di trasformazione.
A tal proposito, è necessario rilevare che la diagnosi di celiachia causa nelle persone, e anche nei conviventi, un importante cambiamento che ha notevoli risvolti, sia dal punto di vista emotivo che relazionali, poiché la celiachia è una condizione che accompagna per tutta la vita, sarebbe opportuno riuscire a gestire fin dall’inizio le emozioni negative e, con l’aiuto di uno psicologo, elaborare i cambiamenti che intervengono con la diagnosi, riuscendo ad arrivare all’accettazione della nuova immagine di sé e dotandosi delle risorse necessarie ad affrontare al meglio la situazione.
Infatti, il rischio risiede anche nell’ansia di non riuscire a rispettare la dieta aglutinata consumando i pasti in ristoranti o a casa di amici che non conoscendo la malattia non possono garantire cibo privo di glutine o non contaminato da glutine.
Con la mozione proposta si invita il Governo quindi:
1) ad adeguare la normativa attualmente in vigore, prevedendo procedure più snelle per l’accreditamento degli attuali esercizi commerciali autorizzati alla vendita dei prodotti specifici per celiaci, nonché l’emissione di buoni elettronici, da erogare direttamente sulla tessera sanitaria, così da consentirne l’utilizzo in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale;
2) a promuovere ogni concreta iniziativa volta a garantire l’inclusione sociale dei pazienti che soffrono di celiachia;
3) ad adottare iniziative per garantire percorsi formativi nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di assicurare una efficace azione preventiva, così da favorire una corretta educazione alla celiachia e alle conseguenti abitudini alimentari;
4) ad adottare ogni utile iniziativa atta a promuovere e sensibilizzare la collettività sulle allergie e sulle intolleranze alimentari in generale e sulla celiachia in particolare;
5) a promuovere ogni iniziativa normativa e intervento di competenza necessario a garantire nelle scuole e nel sistema sanitario nazionale, il supporto psicologico a sostegno delle persone di ogni età con diagnosi di celiachia;
6) a inserire nei livelli essenziali di assistenza (LEA) gli esami che portano alla diagnosi della celiachia, al fine di garantire una più puntuale prevenzione, alla base del riconoscimento della cronicità della malattia, oltre che il controllo una volta manifestatasi detta cronicità;
7) ad adottare ogni iniziativa necessaria a garantire una specifica formazione degli operatori del settore alimentare, al fine di garantire strumenti adeguati e atti a favorire l’inclusione sociale delle persone affette da celiachia;
8) a promuovere ogni iniziativa necessaria atta ad assicurare elevati livelli di qualità e sicurezza nella produzione alimentare nei servizi di ristorazione e nelle diete delle mense scolastiche e aziendali;
9) ad adottare iniziative per garantire la massima diffusione dei prodotti per celiaci anche nelle attività commerciali e negli autogrill nelle aree di ristoro sulle autostrade.