di Giuseppe Rigotti
È inutile girarci intorno con i soliti comizi reclamativi per la pace, lo sanno pure i teneri cuori che la guerra potrà smettere solo quando l’ uomo più potente dell’ Occidente ‘prezzemolino Biden’
d’ improvviso si è svegliata l’ Europa, non più immacolata ma con il tono pugnace di chi continua a gravitare intorno ai belligeranti come se alla fine la guerra “deve essere vinta da tutti per pura vanità pro-occidente” e a conta serva chi può davvero rinunciare al petrolio russo?
Il nostro è un Governo di tromboni pro–anti Eu ad oltranza, che quando ci mette la testa poi chiude gli occhi per non guardare; ha accettato di emettere pesanti sanzioni (che oltre a compromettere ogni relazione con la Russia) si ritorcono contro gli interessi primari del nostro paese concedendoci lo stigma dell’ inflazione e della recessione economica. Intanto Germania e Francia -rafforzano ad hoc- precludendosi in ogni bilaterale con schietta e cinica intraprendenza. Ahinoi, invece, per voglia o indole Italico restiamo impantanati nella categoria “chiacchiere ed elezioni”.
Insomma: Non a caso la sinistra nostrana esce e rientra dalla stalla a proprio comodo, poi quando in difficoltà ricerca le celeberrime stelle cadenti tra le braccia di “First senior Conte”. Un caos democristiano direbbero i dem voltando due, tre, quattro volte la stessa pagina.
La conclusione è speculare anche per la compattezza del -centrodestra- non più in grado di vanificare un leader all’ altezza dei programmi: “S,B,M,” tre nomi per le lodi, ma la realtà è che poi insieme tirano nelle ammucchiate salvo poi accorgersi del collasso imminente. Il campo si è pure ristretto e ognuno predica il suo spartito e ancora, siamo sicuri che sia tutto così compatibile?
Se poi nasce un governo -non governo- si sa che il cavolo riscaldato (non è mai buono quanto sostanziale). Poi c’ è “Draghi” che quando non sospira, continua a sputare fuoco provando a persuaderci dell’ insieme contrario. Evviva l’ Occidente, evviva, purché ‘Io’ reclami da solo.
Redazione