Roma, 19 mag. – Il Parco archeologico del Colosseo riprende da domani, venerdì 20 maggio, le visite notturne dell’anfiteatro flavio, in collaborazione con Electa e Coopculture
Per questa edizione 2022 de ‘La luna sul Colosseo’ è stato messo a punto un nuovo percorso. La visita guidata affronta sia la storia più nota del monumento, quella dell’Anfiteatro nell’antica Roma raccontata attraversando il piano dell’arena e i sotterranei, sia quella cristiana
Quest’ultima prende l’avvio dal dipinto murario del XVII secolo raffigurante una veduta ideale della città di Gerusalemme: grande novità del percorso di quest’anno. Tutti i venerdì e i sabati da maggio a dicembre, e solo tra giugno e ottobre giovedì-venerdì-sabato, la visita riservata a non più di 25 persone ingloba l’esteso percorso dei sotterranei
L’itinerario attraversa le gallerie e passaggi in cui si svolgevano i preparativi degli spettacoli, dove erano stoccati i materiali scenici e dove gli animali, chiusi in gabbie, venivano poi caricati sui montacarichi per raggiungere il piano dell’arena per le venationes, le famose scene di caccia. L’arena era anche teatro dei combattimenti tra gladiatori
Attraversando una passerella di più di 160 metri le viscere del monumento non avranno più segreti e, con il favore della notte, si potrà rivivere appieno l’atmosfera che avvolgeva quegli spazi
Nel percorso di visita si inserisce per la prima volta la lettura multimediale del dipinto che raffigura una veduta ideale a volo d’uccello della città di Gerusalemme, posto sull’arco di fondo del fornice occidentale, la cosiddetta Porta Trionfale: la stessa dalla quale entravano i gladiatori e le belve che si affrontavano sull’arena
Della durata di 7 minuti, le videoproiezioni, ideate e curate dal Parco archeologico del Colosseo e realizzate da Karmachina con Electa, occupano lo spazio delle due lunette del fornice occidentale: da un lato una selezione di 22 scene rappresentate nel dipinto, posto a 8 metri d’altezza, dall’altra l’incisione con la stessa iconografia di Antonio Tempesta del 1601.
La narrazione immersiva, favorita dalla luce fioca della sera, consente di mettere a fuoco i racconti del Vecchio e Nuovo Testamento contenuti nel dipinto: le vicende della Passione e Resurrezione di Gesù con le croci che rappresentano il Gòlgota; la stella cometa premonitrice della distruzione di Gerusalemme, al di sotto della quale sfilano figure di profeti, e dove si riconoscono l’adorazione di Moloch e il martirio di Isaia
Il dipinto ricorda che il Colosseo ha continuato a vivere anche dopo la fine dell’impero romano. In particolare, nel 1750 per volontà di Papa Benedetto XIV è diventato sede dell’ormai tradizionale via Crucis, allo scopo di rafforzare il senso della missione storica del papato
La visita prosegue, infatti, passando davanti a una delle edicole della via Crucis e alla croce, entrambe poste lungo il perimetro dell’arena. Qui termina l’itinerario con lo straordinario affaccio sulla complessa ossatura dei sotterranei e sulla vastità degli spalti della cavea, scavati dalle ombre della notte e che ospitavano oltre 60 mila spettatori.
Francesca Romana Cristicini