Gordiano Lupisi libera dei suoi personaggi per raccontare la provincia e le sue contraddizioni senza filtri e infingimenti. Piombino è soltanto un pretesto per affondare il coltello nella piaga di un tipo di vita naturale che non esiste più, di un mondo alla deriva del cambiamento più sfrenato. Il progresso tecnologico non è andato di pari passo al progresso intellettivo, chiudono i cinema, si perde la memoria storica, aprono bar americani al posto di gelaterie storiche, bagni in riva al mare dimenticano simboliche insegne. Non si ricorda più il passato, un tempo perduto che riaffiora da ogni pagina del libro, sussurrando quanto sia dolce vivere con i ricordi, come non sia la stessa cosa vivere di ricordi. La frase è da tempo uno dei cavalli di battaglia dell’autore maremmano, un vero e proprio leitmotiv, un elemento di stile di caratterizzazione personale. Solo conoscendo il nostro passato comprenderemo il presente e affronteremo il futuro, sembra affermare Lupi. Amarcord Piombino ha il sottotitolo I ragazzi di via Gaeta e si presenta come volume uno di una serie di libri dedicati alla provincia che cambia. Perché via Gaeta? Non solo perché è la strada che ha dato i natali all’autore, soprattutto perché è una direttrice simbolo del vecchio quartiere operaio, dove un altoforno spento, che sta per essere distrutto e venduto al maggior offerente, chiamava a raccolta un popolo di forgiatori del ferro. Un solo racconto riporta in vita Giovanni, il protagonista di Calcio e acciaio e di Sogni e altiforni, due romanzi di buon successo, presentati al Premio Strega. Il vecchio calciatore di ritorno al suo angolo di Maremma per riscoprire la propria terra fa una breve apparizione ne Il sogno del calciatore, quindi si mette da parte lasciando che l’autore esca allo scoperto per imbandire un repertorio di perdute madeleines. Non serve neppure riesumare l’adolescente protagonista di Storia di Marco e di un gabbiano e di Miracolo a Piombino (presentato allo Strega, pure lui, senza che cambiasse la vita all’autore) per dare vita a una poetica del ricordo mai fine a se stessa, volta a recuperare la memoria, per non dimenticare anni di solidarietà e speranze, momenti di lotta proletaria, giorni passati a sognare un futuro migliore. Riccardo Marchionni è un vero e proprio coautore, perché con le sue fotografie rende evidente la poetica del tempo che passa, la nostalgia del passato, la memoria che si sbiadisce negli anfratti di strade bruciate dal sole e da quartieri operai in abbandono. Gordiano Lupi, invece, usa tutti gli strumenti disponibili per consentire l’identificazione del lettore: giochi del passato (biglie e tappini), vecchi motorini a quattro marce, spiagge di città, squadre di calcio di periferia e ricordi d’infanzia. Alla fine il lettore non si rende conto di aver letto un libro dedicato a Piombino, una città dal grande passato e dall’anonimo presente, ma pensa ai suoi luoghi dimenticati, al ricordo di un tempo perduto che torna alla memoria, a un presente così distante da quel che aveva sperato. E si abbandona al sapore dolciastro di troppe madeleines.
Dettagli
Autore: Gordiano Lupi
Illustratore: Riccardo Marchionni
Editore: Ass. Culturale Il Foglio
Anno edizione: 2022
EAN: 9788876069154