Roma, 26 mag. – Zero default.Nel crowdfunding energetico il 99,1% dei pagamenti sono puntuali: ecco i dati snocciolati da Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico. Per quanto riguarda l’Utp (Unlikely to pay) -le inadempienze probabili- l’analisi di Ener2Crowd rileva che il settore è virtualmente privo di rischi (rischio prossimo allo zero)
Cosa che non è così per qualunque altro settore, seppure in epoca pandemica siano intervenuti numerosi strumenti di finanza agevolata a sostegno della liquidità delle imprese. Proprio per quanto riguarda le inadempienze probabili, un’indagine realizzata da CRIF in partnership con Credit Village rileva invece tra i settori più presenti quello immobiliare, quello delle costruzioni e quello dell’intrattenimento
Dall’indagine CRIF-Credit Village, lo stock dei crediti deteriorati lordi nel 2021 è risultato in contrazione, scendendo da 97 miliardi di euro del 2020 a 88,4 miliardi dello scorso anno, con previsioni sono stabili per il 2022. Insomma il rischio di credito ha raggiunto minimi storici. Eppure, nonostante gli interventi governativi e di categoria che hanno mitigato in modo estremamente efficace gli effetti della crisi economica causata dalla pandemia, i default sono ancora all’ordine del giorno
All’interno di questo scenario la componente Utp si attesta a quota 43,1 miliardi, sorpassando la quota di sofferenze (Bad Loans) che si attesta a 41,6 miliardi. Il 51% è collegabile a società di capitali e persone, il 12% a famiglie produttrici mentre per il 37% a famiglie consumatrici. Zero default invece per il crowdfunding energetico. Per questo la finanza alternativa green è oggi l’investimento più sicuro
“Le performance finanziarie di tale attività sono eccezionali, non solo in termini quantitativi ma anche per il bassissimo profilo di rischio delle operazioni”, puntualizza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com
Attraverso la piattaforma, l’energy crowdfunding ha coinvolto, fino a fine aprile, 27 aziende italiane provenienti dai settori dell’efficienza energetica, della produzione di energia e della riqualificazione edilizia, per un totale di 6,8 milioni di euro raccolti e 7,5 milioni di euro di valore, con 0,7 milioni (la differenza tra il valore e la raccolta) che è proprio quanto finisce nelle tasche degli investitori sotto forma di interessi annuali
Ad oggi il 100% delle rate di finanziamento sono state ripagate per un ammontare pari a circa il 25% del valore totale, con il 99,1% pagate in anticipo (4%) o puntuali (95,1%) e solo lo 0,9% pagate con un ritardo massimo di nove giorni.
Stefano Bianco