“Stiamo accettando l’idea, di avere come per l’influenza, delle ‘brutte annate’ in cui ci sono molti morti” di Covid “per qualche mese”. Nei confronti del coronavirus pandemico ormai “c’è un senso di accettazione, ma per evitare questo numero di morti bisognerebbe tornare ad attuare misure restrittive, come numeri limitati nei locali, distanziamento eccetera”. Lo ha spiegato Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1.
La pandemia di Covid-19, ha chiarito l’immunologo, “non è finita, è finita l’emergenza“. E benché, “se dovesse restare Omicron 2, non ci sarà” una nuova ondata in autunno, “il Covid non scomparirà mai. E’ impossibile“. Guardando al futuro, “la mascherina io continuerei a usarla”, ha aggiunto Abrignani. Che sulla quarta dose di vaccino la pensa così: “La suggerirei fortemente per i soggetti fragili. La risalita è dovuta ai non vaccinati, sia adulti che bambini, che quando incontrano Omicron e le sue sottovarianti si infettano di sicuro. Poi bisogna ricordare che contro l’infezione la copertura delle terze dosi è comunque del 65% e delle seconde scende addirittura al 40% a quattro mesi dalla somministrazione. Poi c’è stato un abbassamento della temperatura, che ha tenuto le persone in spazi chiusi, soprattutto c’è stato un rilassamento mentale, giustamente, perché si pensa alla guerra”.
(Cloe Marcian)