Conosciuto in tutto il mondo, Lester Piggott ha vinto per 9 volte il Derby. Il suo soprannome era “The Long Fellow” a causa della sua altezza, insolita tra i fantini. Il suo stile riconoscibile e innovativo ha aperto una nuova via nell’equitazione del ventesimo secolo.
AGI – Addio a Lester Piggott, forse il miglior fantino di tutti i tempi, figura iconica nel mondo delle corse di cavalli, vincitore per nove volte dell’Epsom Derby: conosciuto in tutto il mondo, grazie a una leggendaria carriera durata quasi 50 anni, Lester Piggott è morto all’eta’ di 86 anni. Lascia un’eredità individuale che ha segnato lo sport dell’equitazione e ha addirittura cambiato il modo di cavalcare.
Le vittorie di una lunga carriera
Aveva sfidato la natura Lester Piggott: dotato di un’altezza e un peso non comune nei fantini, tanto da essere chiamato ‘The Long Fellow’, guidò il suo primo cavallo vincente, The Case, ad Haydock nel 1948 quando aveva appena 12 anni. Con un talento prodigioso e precoce, per decenni al vertice, ha conosciuto una longevità che pochi sportivi riusciranno a eguagliare: 4493 vittorie all’attivo (tra le quali 30 Classiche nazionali), undici campionati di fantino conquistati.
Quanto al Derby, all’epoca la corsa più importante del mondo, lo vinse per la prima volta nel 1954 in sella a Never Say Die e l’ultima nel 1983 con Teenoso. Forte della lunga collaborazione con l’allenatore Vincent O’Brien, che gli garantì il periodo più prolifico della carriera, vinse per tre volte anche il Prix de l’Arc de Triomphe, ritirandosi definitivamente dalle corse nel 1995, a sessant’anni. L’ultima vittoria, quella con Palacegate Jack ad Haydock, la stessa pista su cui aveva esordito, nel 1994, poche settimane prima del suo 59esimo compleanno.
Uno stile mai visto
Lester Piggott innovò il modo di cavalcare, accorciando le staffe, con il suo famoso ‘derriere’ in aria, in precario equilibrio; uno stile inimitabile che però poi tutti hanno cercato di seguire.
Taciturno, amante dei lunghi silenzi ma anche delle battute salaci, ebbe una vita intensa: condannato per frode fiscale nel 1987 a tre anni di prigione, fece un ritorno trionfale all’equitazione dopo un anno trascorso dietro le sbarre: era risalito in sella da appena 10 giorni, quando vinse la prestigiosa Breeders’ Cup Mile alla Royal Academy a 54 anni.
Ma ormai era così famoso, adorato persino dalle casalinghe, che la sua statua adorna ben nove ippodromi in Inghilterra e solo una settimana fa è stata svelata quella al principale ippodromo irlandese, The Curragh.
Alla notizia del suo decesso, gli ha reso omaggio Frankie Dettori, il figlio di Gianfranco Dettori, l’italiano tra i più quotati fantini del XXI secolo. “Lester era il mio eroe e un buon amico. L’impatto che ha avuto nelle corse, su tutti noi, non è secondo a nessuno. Una leggenda”.
Claudia Marciano
(Cloe Marcian)