Fino al 5 giugno al Porto Turistico di Ostia, presso la struttura dell’Associazione artistica Inter@art in collaborazione con l’Associazione Cento pittori Via Margutta, si possono vedere e pregustare delle splendide opere d’arte, nell’occasione della Biennale del Mare che ha come protagonista il grande Maestro Paolo Salvati.
Chi è Paolo Salvati? Paolo Salvati è stato un pittore espressionista dell’Arte Moderna Italiana, ritrattista, disegnatore, restauratore e liutaio. Grande artista che si ha sempre mantenuto fedeltà ai valori tradizionali, senza farsi trasportare dall’originalità a tutti i costi. Il valore delle sue opere non è dato dalla legge di mercato, ma esclusivamente dall’emozione che le sue opere provocano nell’animo umano. L’artista rifiutava il concetto di pittura solo come piacere visivo, ma il Maestro spostava la visione fisica alla più profonda interiorità dello spirito umano, con un concetto derivante dall’Espressionismo francese e dal movimento d’avanguardia dei Fauves. Il Salvati per qualche decennio affiancò alla ricerca pittorica, l’attività di ritrattista a Roma in Piazza Navona fin quando l’incontro con lo storico d’arte e collezionista, Principe Agostino Chigi Albani della Rovere, fu l’input per avviarsi ad un periodo di grande sperimentazione nel campo della doratura e della liuteria.
Alla mostra si può ammirare il quadro intitolato Marina. Francesca Salvati, Vicepresidente della Paolo Salvati Onlus, che sostiene la memoria dell’artista e detiene l’Archivio Paolo Salvati, per l’aggiornamento del catalogo generale delle opere, commenta quest’opera dell’artista «Il contesto è molto poetico e libero e soprattutto è lontano alla presenza dell’uomo, perché papà, già tanti anni fa aveva capito che la presenza dell’uomo in molti casi lascia sempre una traccia negativa, che si ha poca cura di quello che si ha senza esserselo guadagnato. Questo è un concetto che lui ha sempre espresso e pertanto nelle sue opere l’uomo viene escluso e fa solo da spettatore alla natura stessa».
In questa mostra collettiva si può ammirare il mare che viene rappresentato in tutte le sue sfaccettature, con diciassette artisti che hanno interpretato a loro modo uno degli elementi più importanti del nostro pianeta. Gli artisti che sono in esposizione sono: Antonio Guglielmo (Sotto il segno della Plastica), Renzo Eusebi (Opera 131 – Tramonto sul mare), Roberto Venturoni (Sardegna, Costa Smeralda), Nino Camardo (La passeggiata della mandria), Cristina Antonini (Nudo 9), Franca Bonaiuti (Il viaggio della vita), Antonello Spadafora (Marina), Claudio Giannitelli (Mare di Plastica), Diana Hlaic (Grotta azzurra), Loredana Giannuzzi (Nella profodità del mare), Mario Marzi (Antica Marineria Italiana), Cristiano De Marianis Esterhazy (Aria di Capri), Cristoforo Russo (Viandante), Domenico Zaccaria (Venezia), Claudio Detto (Mare Forza 4), Vincenzo Labianca (Dopo la mareggiata) e Amelia Mutti (Mare Violento).
Antonio Servillo, Vicepresidente Cento Pittori Via Margutta, commenta «Una bella manifestazione, onore a Paolo Salvati che è stato un grande pittore del 900. Ha frequentato Via Margutta per parecchi anni, io ho avuto modo di conoscerlo, purtroppo, quasi alla fine e lo vedevo come un grande maestro, con spirito di rispetto e venerazione verso un personaggio che ha fatto la sua storia. Noi come associazione parliamo sempre di pittori giovani, io credo nei giovani, perché saranno il nostro futuro, noi possiamo solo trasmettergli un po’ di conoscenza».
«Questa edizione della biennale del mare l’abbiamo dedicata al maestro Paolo Salvati, come aveva già fatto prima di noi Cento pittori Via Margutta. Abbiamo qui con noi un’opera preziosissima del maestro e ci auguriamo in un rapporto duraturo» dichiara Andrea Nassi, Vicepresidente Inter@art.
Fra gli artisti che espongono, Cristoforo Russo, dice «Viandante è un omaggio al manifesto del romanticismo, l’ho fatto sul mare del Golfo di Napoli ed ero interessato principalmente all’aspetto dei colori, dei riflessi perché una superficie d’acqua ti dà la possibilità di amplificare i colori. Quest’opera nasce in un periodo in cui avevo la dannazione della ricerca dei riflessi e delle ombre e stavo facendo uno studio da quel punto di vista e lo specchio d’acqua svolge proprio questo compito».
Eleonora Francescucci