Danny Bignotti, attore e cantante è l’ideatore di un progetto innovativo denominato Dionysus Art Project. Questa idea nasce dallo studio attoriale che Danny ha fatto e durante gli stessi, si è appassionato leggendo le biografie degli artisti del passato e di conseguenza all’arte. Come poteva a quel punto coniugare la sua passione per il teatro all’arte? Interpretare a livello attoriale questi artisti a livello attoriale. Attraverso lo studio di questi artisti, cominciando da Van Gogh, Picasso, Ligabue e Caravaggio, sono stati girati dei corti cinematografici dove lo stesso Danny interpreta l’artista in questione allo scopo di divulgare il concetto dell’arte come terapia. Infatti, Dionysus nasce a scopo terapeutico, questi uomini hanno avuto una vita difficile, piena di fatica, piena di problemi, una vita spesso tragica che li ha comunque portati a creare ciò che hanno creato, libri, dipinti, sculture, poesie, invenzioni. Frequentare queste persone, andare a vedere cosa hanno fatto e dove hanno vissuto vuol dire stringere con loro un vero rapporto di amicizia e tutti siamo influenzati dagli amici. Frequentiamo e scopriamo queste grandi vite del passato perché potremmo scoprire che i nostri problemi quotidiani non valgono niente rispetto a quelli che avevano loro. Perché sapere che questi umani in carne ed ossa hanno fatto cose incredibili ci può far capire che anche noi possiamo farle, come loro.
Dionysus non è solo un progetto per adulti, non è solo un progetto per bambini, è un progetto per tutti, un progetto dove con l’arte si può interagire, dove per una volta l’arte si può vivere e soprattutto incontrare. Dionysus è stato portato al museo, più specificatamente al Palazzo Tarasconi a Parma nell’allestimento della mostra Ligabue & Vitaloni. In questo caso il Bignotti si è travestito da Antonio Ligabue ed ha dialogato con i visitatori all’interno della mostra. Il personaggio Ligabue, in questo caso, parla di sé in prima persona, si muove in un’ambientazione creata apposta per evidenziare gli aspetti della sua vita raccontando le sue opere, gli aneddoti e mettendosi a disposizione delle domande del pubblico. «Sto cercando di portare questo progetto nei musei perché nella mia testa c’è un futuro dove una persona va al museo e allo stesso modo in cui può acquistare un audio guida, può acquistare l’esperienza fisica con l’artista in persona». dichiara Bignotti «Amplifichi l’esperienza vissuta e amplifichi anche quello che rimane nella mente. Sono convinto che tutti quelli che sono venuti a vedere al Museo di Parma, Ligabue di persona, poi se la ricorderanno per sempre».
I grandi artisti, si possono incontrare anche in teatro, infatti Danny Bignotti, ha portato in scena, in un originale spettacolo teatrale, Il sole nero dove ripercorre i momenti più significativi della vita di Michelangelo Merisi da Caravaggio, attraverso un monologo nel quale lo spettatore conosce le vicende della sua vita tormentata piena di luci e ombre.
La mente geniale di Bignotti, sempre sulla scia dell’interpretazione dei grandi artisti del passato, non si dimentica dei più piccoli, creando un laboratorio didattico per le scuole dedicato ai bambini delle elementari, inserito in un progetto dedicato al cinema, dove gli stessi hanno la possibilità di interagire con un grande personaggio. Il primo personaggio scelto è stato Caravaggio. Di questo progetto lo stesso Bignotti, commenta «Mi ritengo attore ed operatore culturale e quando faccio quella cosa con i bambini, per me la soddisfazione è grande, perché mi sento di aver messo un segno per i più giovani. Noi in futuro se vogliamo avere persone che vadano al teatro, che vadano alle mostre o che vadano comunque in posti di cultura dove la gente si scambia opinioni senza essere condizionata da strumenti antidemocratici, dobbiamo seminare ora, perché altrimenti in futuro ci ritroveremmo solo persone che sono sempre più attaccate solo ai telefoni».
Eleonora Francescucci