Roma – A proposito dell’articolo del 13 luglio, “Riano grida no alla discarica”, abbiamo fatto qualche domanda ad Alessandro Riccio Cobucci, un libero cittadino che si è impegnato personalmente nella lotta alla discarica ed ha vissuto in prima persona l’esperienza di questo paese, che, nel radunare tutte le sue forze, si è riscoperto straordinariamente unito e solidale.
D: Ci spieghi meglio con quale ruolo e in quale veste si è unito alle manifestazioni di Riano.
R: Mah, sono stato uno dei tanti cittadini, marito di uno dei medici che lavorano a Riano. Quindi, in qualche modo, un notabile di riflesso perché, appunto, mia moglie è medico di base e mio suocero fu medico condotto in questo paese, gli è stato dedicato anche un parco. Quindi mi sono sentito coinvolto, nonostante non avessi mai vissuto un’esperienza del genere: avevo sentito parlare del problema delle discariche in Campania, ma non ho mai immaginato che l’avrei vissuto in prima persona.
D: Quali sono gli altri motivi, oltre al legame familiare, che l’hanno spinta ad interessarsi a questa dolorosa vicenda?
R: Sicuramente la mia coscienza sociale: oramai la discarica è ritenuta a 360 gradi uno strumento arcaico per porre rimedio al problema della spazzatura. Sentirci nominare come possibile sito per una nuova discarica, con le abitazioni a soli 700 mt, ci ha fatto preoccupare per la nostra salute. Sono rimasto molto addolorato perché non credevo che le amministrazioni, in particolare quella capitolina, potessero scegliere con tanta leggerezza un sito che può arrecare gravi danni alla salute dei cittadini, contravvenendo, peraltro, a tutte le disposizioni europee in materia. In più c’è il fatto che Riano, paesaggisticamente parlando, è in assoluto uno dei paesi più belli del Lazio, ha delle colline meravigliose e anche questo mi ha sollevato la coscienza perché è assurdo che nel 2012 andiamo a distruggere un posto bellissimo per mettere la spazzatura e non riusciamo, piuttosto, a trovare un’idea alternativa che non vada a complicare la vita di nessuno.
D: Quindi ha deciso di impegnarsi nelle dimostrazioni di protesta …
R: Si. Oltre a collaborare nelle situazioni createsi all’interno del paese, dal bar dello sport ai presidi organizzati sulla Tiberina, ho ritenuto opportuno dare un contributo ulteriore attraverso uno strumento mediatico, letto da più persone sul web. E credo di farne cosa gradita parlando anche del fatto che grazie a questo evento i cittadini di Riano si sono ritrovati uniti e coesi in una situazione che ha portato tensioni incredibili nel paese.
D: Cosa intende?
R: Ci sono stati momenti difficili in cui il Comune e, devo dire, tutta la Giunta si sono adoperati per far sentire la nostra voce. Sono stati organizzati a più riprese sit-in sotto la Provincia, sotto la Regione, sotto la Prefettura: non è stata risparmiata nessuna delle occasioni che si potevano creare per rimuovere questa minaccia orribile ma che, purtroppo, ad oggi non hanno ancora portato ad una conclusione definitiva. La invito a venire, quando può, a leggere tutti i murales e striscioni scritti contro l’amministrazione …
D: C’è altro che vorrebbe aggiungere?
R: Mah, l’augurio che faccio, e che mi faccio soprattutto, è che non esistano più discariche, in nessuna parte del mondo perché portano solo malattie e soldi alle varie mafie e a chi vuole vivere al di fuori della legge. Bisogna consegnare alle nuove generazioni un atteggiamento positivo verso certi problemi. Grazie. Alessia Forgione