“La Camera dei Deputati, nei giorni scorsi, ha dato il primo via libera alla legge che rende obbligatorio il ricorso di misure alternative al carcere per donne con figli conviventi. Il disegno di legge promuove infatti il modello delle case famiglia rispetto agli istituti carcerari, che possono avere un impatto terribile sullo sviluppo psico fisico di bambini.
Il provvedimento è volto a superare il sistema degli Istituti di custodia: le madri con bambini sarebbero collocate in case famiglia protette anziché negli istituti detentivi, salvo in casi di eccezionale pericolosità della detenuta, per i quali è previsto il ricorso agli Icam.
Il mio giudizio sul testo è certamente favorevole, nessun bambino dovrebbe crescere in una struttura detentiva anche se con sua madre. Anche in questi casi bisogna sempre tenere conto del supremo interesse del minore che non può realizzarsi senza la libertà.
Il provvedimento è fortemente sostenuto anche dalla ministra Cartabia, che aveva in precedenza manifestato l’intenzione di sfruttare le risorse del Pnrr per potenziare le strutture alternative alla detenzione e aumentare il numero di educatori e psicologi nelle prigioni, e che in questi giorni sta tanto pubblicizzando questa legge e la sua importanza per aver definito una linea generale di tutela del supremo interesse del minore.
È necessario, però, che la stessa attenzione dedicata ai figli delle detenute madri, sia riservata anche a tutti i bambini che vengono allontanati dalle proprie madri a causa di ALIENAZIONE PARENTALE, o motivazioni inesistenti e non comprovabili di condotte pericolose nei confronti dei propri figli, che vengono rinchiusi nelle strutture per minori per essere “riprogrammati”.
Anche questi sono bambini innocenti che vengono privati della libertà, dei propri affetti, della propria casa, della propria vita.
E anche per tutti questi migliaia di minorenni mi aspetto che la Ministra Cartabia porti avanti la stessa linea di tutela del loro supremo diritto e interesse”.
Così conclude in una nota la deputata di Forza Italia Veronica Giannone, componente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori – Segretario della Commissione Bicamerale per la tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e componente della Commissione Giustizia.
Di seguito parte dell’ intervento svolto durante la discussione del testo in Aula dalla deputata Giannone.
Di Giada Giunti