Gli agenti della Polizia di Stato del IX Distretto Esposizione, a seguito di approfondite indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, nei confronti di tre persone, gravemente indiziate dei reato di furto aggravato. L’indagine è iniziata in occasione di uno strano black out, svoltosi con modalità intermittente ma per lo più concentrato nella zona dell’Eur, delle linee telefoniche. La stessa società che gestisce la rete, dopo aver ricevuto varie lamentele e segnalazioni, accortasi che c’erano state delle manomissioni all’interno di alcune gallerie, ha presentato una denuncia.
I poliziotti hanno scoperto fin da subito che nelle gallerie sotterranee erano stati rubati i cavi elettrici e telefonici di impianti per lo più in disuso; ed è proprio per questo motivo che il furto non aveva causato delle interruzioni totali del flusso, ma solo sporadiche irregolarità. Gli agenti, coordinati dalla Procura di Roma, e in collaborazione con la Polizia Scientifica della Questura, hanno avviato diversi accertamenti genetici e tecnici, affiancati da servizi di appostamento ed osservazione, che hanno permesso di raccogliere una serie di elementi probatori a carico di tre uomini, un sessantanovenne e due quarantottenni.
Inoltre, è emerso che gli indagati, per portare a termine i furti, si muovevano di notte e, simulando dei cantieri per la posa della fibra ottica, si calavano nel sottosuolo attraverso i tombini.
È stato stimato nel complesso un danno di oltre centomila euro ed un disservizio per 3500 utenti, duemila dei quali nel quartiere Eur. Durante le indagini sono state recuperate quindici matasse di rame, dal peso totale di settecentocinquanta chilogrammi. che sono state restituite alla società che gestisce le linee telefoniche. La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma una misura cautelare a carico dei tre indagati: uno è stato posto agli arresti domiciliari, un altro risulta assoggettato all’obbligo di dimora mentre un terzo dovrà presentarsi – secondo un calendario settimanale – all’ufficio di polizia più vicino.
(red/Dire).