Il mancato voto di fiducia del M5S sul Dl aiuti ha portato alle dimissioni del presidente Draghi. Ma la crisi non è nata da un atto parlamentare, bensì è tutta politica.
“La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più”. Queste le motivazioni fornite da Draghi durante il Cdm di ieri.
La valutazione di Mattarella presuppone invece la possibilità che la maggioranza possa ricostituirsi e ricompattarsi nei prossimi cinque giorni. Non è detto che siano necessariamente due valutazioni opposte, o che non possano diventare due momenti successivi di una crisi gestita con rigore istituzionale.
Tra Mattarella e il premier, recita una nota del Quirinale, si è registrata una totale identità di vedute.
Ora spetta al presidente del Consiglio sondare il terreno e capire, dopo le dovute valutazioni, se ci siano le condizioni affinché il “patto di fiducia alla base dell’azione di governo”, per Draghi “venuto meno”, sia in qualche modo recuperabile.
(Adnkronos)